
La sinistra perde a Taranto una figura storica, il ‘compagno’ Salvatore D’Armento mitico Segretario della Sezione Volta PCI e poi militante attivo del PDS, DS, PD per oltre 60 anni. Ultracentenario (ha compiuto un secolo la scorsa estate).
Riportiamo il ricordo richiamato sui social di Alfredo Cervellera ex consigliere regionale del Pd.
“Per i compagni che lo hanno conosciuto allego la locandina del funerale che sarà celebrato domani alle 9.30 nella chiesa di San Francesco.
Per chi non lo abbia conosciuto qui di seguito riporto qui di seguito un post che gli scrissi in suo onore al momento del suo compleanno centenario. Non dico altro, la mia commozione è tanta. 

Fra qualche giorno si celebra la nascita del PCI, che precede di soli tre anni quella di Salvatore. Un Partito a cui è stato sempre profondamente legato nonostante negli anni avesse cambiato forma e sostanza.
Buon viaggio compagno . Io non credo nell’aldilà, ma se dovessi incontrare Enrico Berlinguer nel tuo viaggio ultraterreno salutalo per noi col pugno chiuso.
Il secolo degli ideali vissuti dal compagno Salvatore D’Armento
il compagno Salvatore D’Armento il 26 Agosto ha compiuto un secolo di vita. Avrei voluto festeggiare con lui questo centenario con una torta su cui far stampare il classico manifesto del PCI alle elezioni con la scritta “Vota Comunista”.
Sì proprio quei manifesti rosso/blu che lui ci preparava sempre nella Sezione Volta, prima dell’uscita serale, e che noi giovani compagni affiggevamo sulle nostre bacheche elettorali, prima della mezzanotte del sabato precedente le elezioni, controllando poi per quasi tutta la notte che non ci fossero strappati dalle solite squadracce fasciste o dagli attacchini pagati dai democristiani.
Purtroppo non è stato possibile: la famiglia di Salvatore mi ha informato che sta soffrendo molto in questo periodo per cui non lo possiamo affaticare con i festeggiamenti dello storico compleanno a cui tenevamo molti compagni. Ma ci tengo a ricordare questo grande uomo ed il secolo che lui ha vissuto con fedeltà e partecipazione agli ideali umanitari socialisti e comunisti.
Salvatore si è iscritto al PCI alla ricostituzione della cellula comunista in Arsenale nel 1943/45, quando la fabbrica era sotto la gestione degli inglesi che avevano occupato Taranto.
Poi la Direzione M.M, sull’onda della repressione anticomunista e fascista dei Ministri Scelba e Tambroni, per impedire il suo attivismo politico, lo relegano all’Officina Servizi Generali, ma Salvatore, grazie al suo carisma, si farà eleggere dagli operai, a scheda segreta, nella Commissione Interna dell’Arsenale, dove opererà per quasi un ventennio, diventandone il Segretario, quando il mitico compagno Vito Angelini viene eletto nel 1972 alla Camera dei Deputati.
Rimane in tale carica fino al 1975, quando nasce, con il sottoscritto ed altri compagni giovani, il Consiglio di Fabbrica dell’Arsenale e la CGIL giustamente pone la questione dell’incompatibilità tra incarichi politici e sindacali. Salvatore ovviamente sceglie la politica. E’ già segretario della storica sezione degli arsenalotti comunisti “A. Volta”, sita di fronte a Piazza Fadini, e verrà eletto più volte nel Consiglio Provinciale di Taranto.
In questo periodo lo conosco e lo apprezzo da vicino nell’attivismo politico, perché sarà proprio lui con il compagno Tonino Palmatè, a farmi la tessera al PCI, nell’ormai lontano 1971, e ad impegnarmi nella militanza attiva. Salvatore è stato per noi giovani un punto di riferimento assoluto: la mattina lo trovavamo davanti all’Arsenale a distribuire a tutti i compagni le copie dell’Unità da portare ai militanti in fabbrica, poi la sera quando usciva dall’Arsenale si recava subito in sezione fino ad ora inoltrata.
La domenica mattina ci voleva tutti in sezione per fare la diffusione de L’Unità, compilandoci una lista di compagni anziani che aspettavano con ansia il giornale e la nostra visita per farsi una chiacchierata politica. E vi risparmio il periodo delle elezioni, quando era instancabile promotore di iniziative e dei volantinaggi.
La famiglia per lui è sempre stata in secondo piano rispetto al Partito! Non se ne è mai staccato anche durante i vari passaggi dal PCI al PDS, DS, PD. Dal 2007 le nostre strade politiche si separarono, ma non il mio affetto per lui. Oggi il panorama politico è molto diverso da quello che sia lui che io abbiamo conosciuto nel passato: sembrerebbe che una vita di sacrifici non sia valsa a nulla! Ma non è così! Salvatore, da operaio dell’Arsenale, ha vissuto il secolo delle passioni politiche e dei grandi ideali che ha saputo trasmettere a noi giovani di allora e che ancora ci pervadono.
Per questo gli dico: grazie compagno D’Armento. Nella foto è quello in primo piano vestito di chiaro tra i banchi della Provincia, con il gruppo consiliare del PCI, formato da mitici compagni/e, a partire dal suo Capo Gruppo Peppe Stea, Anna Maria Bonifazi, Adele Ficarelli, Ernesto Grassi, Peppe Ruggi, Tito Anzolin e l’ing. Giovanni Peretto, futuro Assessore di Taranto e mi scuso con chi involontariamente ho dimenticato di citare).
Foto di Peppe Stea
Caro Salvatore affettuosi auguri dal compagno Alfredo Cervellera