
A dispetto della data doppiamente non propiziatoria per gli scaramantici, comunque un venerdì 17 all’insegna della migliore Cultura quest’ ultimo; ma dove, però, nemmeno il dono dell’ubiquità avrebbe potuto far molto per poterci far partecipare a tutti gli eventi più importanti e pronostici persino in modo personale. Eccoci così (4 appuntamenti nel pomeriggio, in posti diversi e praticamente alla stessa ora) a dover almeno scegliere tra i più rilevanti: i tre su Bari.
Necessariamente messa da parte l’idea di andare a quello dell’attivo, ma verosimilmente troppo solista “Comitato per la Pace di Terra di Bari” su cui comunque avevamo già scritto (v. Corriere PL.it “Gerusalemme e Gaza” a Bari) impossibile non fermarci almeno un po’nel Museo Civico di Bari per poi poter fare almeno un accenno, naturalmente per presa visione, sull’appuntamento di nicchia che concludeva le celebrazioni per il Centenario della nascita del compositore Niccolò Piccinni: quello perfettamente organizzato anche sotto l’egida del FAI in collaborazione con la prestigiosa Associazione “Porta d’Oriente” a guida della prof. Cettina Fazio Bonina, e con un intervento – lectio magistralis dell’ Accademico di livello internazionale prof. Giovanni Dotoli.
Una scelta praticamente obbligata, dunque, onorare la terza opzione: cioè andare all’appuntamento che già si annunciava ampiamente come qualcosa che sarebbe andata al di là della presentazione di un libro, per quanto molto atteso e celebrato, considerando l’importanza dell’autore, degli ospiti e della sede: cioè quella Fondazione Tatarella che, anche grazie alla qualificata e richiesta presenza da opinionista televisivo del suo Presidente, Francesco Giubilei, ha ora anche una sua larga notorietà che contribuisce non poco alla fama di Bari come Città di grande cultura.
Sala conferenze piena, né poteva essere altrimenti visto che, dopo il successo dei precedenti “Incontri d’Autore” come quelli con Antonio Polito, Stefania Craxi o quello con Italo Bocchino del novembre 2024 (v. Il Corriere Nazionale “L’Italia di destra”) tornava di scena ancora una volta la grande politica italiana con la presentazione di “QUELLA METEORA A DESTRA. Fini contro Fini: il caso di Futuro e libertà al tempo di Giorgia”: l’imperdibile saggio di cultura politica «di appassionante lettura e ricco di rivelazioni e particolari inediti» scritto da un testimone e protagonista di quella stagione e delle successive «che colma una lacuna della storia politica recente, in particolare del centro destra».
Stiamo parlando di un racconto che in realtà è un viaggio nel tempo che «senza certo dimenticare il grande Araldo di Crollalanza» vede figure come Almirante, Michelini, De Marsanich, Rauti a precedere «la stagione liberatoria di Alleanza Nazionale con Pinuccio Tatarella» per poi arrivare ai giorni nostri con una «Giorgia Meloni, leader indiscussa non solo in Patria, ma che ha già riportato l’Italia ad avere un ruolo centrale in Europa e a livello internazionale » come peraltro dimostrata dal ruolo di primissimo piano ricoperto da Raffaele Fitto a Bruxelles che, anche da solo, la dice lunga sulle grandi capacità diplomatiche e di visione strategica a lungo respiro della nostra premier che adesso ci tornano come una conferma di quanto scritto su di lei addirittura appena eletta ( v. BariSera del 7 ottobre 2022 “La Meloni e la “melina”).
Assente benché invitato il Sindaco di Bari, a ribadire il ruolo della Fondazione come spazio aperto al massimo dialogo politico e culturale, a interfacciarsi al tavolo con l’autore Carmelo Briguglio (giornalista e una carriera politica a tutto tondo oltre che da parlamentare di lungo corso) il senatore Ignazio Zullo e l’onorevole Dario Iaia, entrambi pugliesi ed eletti nelle liste di Fratelli d’Italia. A far gli onori di casa da par suo Fabrizio Tatarella e a moderare il giornalista di Telenorba Francesco Iato, un grande incontro per un grande libro che, tessera mancante del grande mosaico della storia del più grande partito d’Italia, ha riacceso in molti dei presenti, venuti anche da lontano, la speranza di un riscatto della Puglia alle prossime regionali.
Enrico Tedeschi