
Donald Trump smaltirà l’arretrato di armi di Taiwan accelerando la consegna a Taipei, nel tentativo di potenziare la capacità di combattimento dell’isola autonoma. Intervenendo presso l’US Institute of Peace di Washington, il nuovo consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz, ha evidenziato un arretrato di oltre 20 miliardi di dollari in armi e equipaggiamenti pagati da Taiwan, che gli Stati Uniti intendono accelerare nell’ambito di una strategia di deterrenza.
Trump intende accelerare le forniture di armi a Taiwan
La dichiarazione arriva dopo mesi di incertezza riguardo alla politica di Trump 2.0 nei confronti di Taiwan e Cina. Il presidente eletto ha suscitato ansie a Taiwan a luglio dell’anno scorso quando ha chiesto a Taiwan di pagare gli Stati Uniti per la protezione e ha eluso le domande sul fatto che avrebbe assistito militarmente Taiwan contro le azioni militari della Cina. Tuttavia, gli ultimi sviluppi indicano che Trump continuerà a rafforzare le partnership e le alleanze nella regione Asia-Pacifico, avendo nuovamente accolto nei giorni scorsi politici giapponesi nella capitale taiwanese; Tokyo considera la minaccia regionale rappresentata dalla Cina un problema che devono affrontare tutte le nazioni democratiche dell’Asia orientale e sudorientale. La Cina considera Taiwan una provincia cinese ribelle e ha promesso di unire questo stato insulare di 24 milioni di persone alla Cina continentale, anche con la forza se necessario. Infatti, se le sue esercitazioni militari e l’espansione dell’attività militare nello Stretto di Taiwan sono un indicatore, le forze dell’Esercito Popolare di Liberazione (PLA) cinese si stanno già preparando per un’invasione. Gli esperti militari ritengono che un’invasione cinese di Taiwan possa essere lanciata già nel 2027. Sebbene Donald Trump non abbia categoricamente specificato la sua politica per Taiwan, le sue scelte per la nuova amministrazione accennano a una continuazione dell’impegno con Taiwan. Ad esempio, Pete Hegseth, il candidato a segretario della difesa, ha ribadito il sostegno degli Stati Uniti a Taiwan durante la sua udienza di conferma al Senato il 14 gennaio.
Washington: legami informali con Taiwan
Taiwan è autogovernata dal 1949, anno in cui le forze del Kuomintang, guidate da Chiang Kai-shek, fuggirono sull’isola in seguito alla sconfitta nella guerra civile cinese. L’isola conserva i simboli della Repubblica di Cina, che esisteva prima che i comunisti prendessero il potere sulla terraferma, anche se Pechino considera Taiwan una delle sue province, una posizione sostenuta politicamente almeno dalla maggior parte dei paesi del mondo, tra cui la Russia. Gli Stati Uniti hanno reciso i legami diplomatici con Taiwan nel 1979 a favore dell’instaurazione di relazioni con la Cina. Nei decenni successivi, pur aderendo alla cosiddetta politica One China, Washington mantiene legami informali con Taiwan e le fornisce armi.