
Il caso Ramy – il giovane egiziano morto durante un inseguimento della polizia – ha portato molte persone in piazza a manifestare.
Purtroppo queste manifestazioni in parte sono sfociate nella violenza in particolare nei confronti della polizia che cercava di contenerli.
La polizia è stata fatta oggetto di lanci di oggetti contundenti e bombe carta.
Inoltre i manifestanti a Bologna hanno cercato di raggiungere e attaccare la sinagoga.
Inizialmente si è parlato di manifestazioni da parte di extracomunitari. Poi sembra che si sia corretto il tiro. Le persone più aggressive fanno parte di gruppi violenti già noti alla polizia. Circa trenta persone sono state identificate e arrestate.
Da parte dei partiti di governo c’è ‘stata una ferma condanna. Anche quelli all’opposizione lo hanno fatto, sia pure con qualche riserva.
La famiglia di Ramy ha dichiarato che non vogliono che la vicenda diventi politica e che sono contrari alle manifestazioni violente.
Facciamo presente che i carabinieri che hanno effettuato l’inseguimento sono sotto indagine.
Inoltre ricordiamo che il mezzo su cui viaggiava Ramy non si era fermato a un posto di blocco della polizia. E non si è fermato nemmeno quando si è reso conto di essere inseguito.
Dai filmati visibili su tutti i media online appare che i carabinieri non riuscendo a fermarli hanno cercato di urtarli con l’auto – sia pure leggermente – per farli cadere.
Quali sono le ragioni della protesta? I manifestanti erano contrari ai metodi adoperati dai carabinieri.Pero se tutti si fermassero ai posti di blocco di polizia e carabinieri sarebbe meglio per tutti.
Attilio Runello