L’insolita stabilità politica dell’Italia probabilmente dovrebbe far aumentere i titoli di Stato il prossimo anno, dicono gli analisti, poiché l’incertezza su Germania e Francia mina la fiducia degli investitori in essi. Sebbene permangano la maggior parte dei rischi che hanno reso le obbligazioni italiane con il rendimento più elevato nella zona euro, i mercati sono per ora concentrati sulle opportunità offerte dal mercato del debito di Roma da 2,5 trilioni di euro (2,62 trilioni di dollari), uno dei più grandi al mondo.
Titoli di Stato italiani: cresce la fiducia dei mercati
Tuttavia, anche se l’Italia, la terza economia più grande della zona euro, si è fermata, e si prevede che il suo debito – il secondo più grande del blocco valutario – continuerà ad aumentare fino al 2026, per molti investitori le difficoltà francesi e tedesche sembrano più immediate. Difatti, gli analisti ora percepiscono l’Italia non come il “malato d’Europa”, ma come un’opzione di investimento promettente, con vendite obbligazionarie pianificate fino a 310 miliardi di euro l’anno prossimo. Finché prevarrà questa visione, l’Italia godrà di costi del debito inferiori. La posta in gioco è alta, con Roma che probabilmente venderà tra i 300 e i 310 miliardi di euro in obbligazioni a medio e lungo termine l’anno prossimo Il divario di rendimento tra i BTP italiani di riferimento e i bund tedeschi si è ridotto questo mese ai minimi di oltre tre anni. E con la Germania prossima alla recessione, gli specialisti obbligazionari si aspettano che questa tendenza continui e forse acceleri. I mercati vedono anche i BTP italiani a rendimento relativamente elevato come un’alternativa interessante agli OAT francesi, mentre Parigi è alle prese con sconvolgimenti politici e di bilancio. Gli investitori giapponesi, in particolare, stanno passando dal debito francese a quello italiano.
Quali sono i rischi
Il governo italiano ha ricevuto l’ordine dall’UE di ridurre il deficit, ma i mercati vedono i tagli pianificati dal Primo Ministro Giorgia Meloni, saldamente al potere dopo due anni in carica, come più convincenti del caos in Francia. Con la riduzione degli spread di rendimento in tutta l’eurozona, una riduzione precedentemente “impensabile” dello spread BTP-Bund a zero è ora possibile. Tuttavia, i venti contrari potrebbero far deragliare un simile scenario. Un indebolimento dell’economia italiana potrebbe minare il consolidamento fiscale promesso, il calo dei rendimenti dovuto ai tagli dei tassi della BCE potrebbe rendere le azioni italiane meno attraenti, o un ritorno al sentimento globale di avversione al rischio potrebbe colpire i BTP. La Germania, colpita da una crisi industriale che potrebbe peggiorare a causa delle tariffe promesse dal presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, è sulla buona strada per un secondo anno consecutivo di contrazione economica nel 2024, con le elezioni in vista a febbraio.
Agenzie di rating: valutazioni
Le agenzie di rating del credito, dal canto loro, potrebbero svolgere un ruolo importante nel 2025, secondo gli analisti, i quali prevedono che il restringimento degli spread potrebbe innescare miglioramenti per l’Italia e altri paesi periferici. Fitch e DBRS hanno alzato l’outlook dell’Italia a positivo in ottobre, lasciandone invariato il rating. Moody’s, che questo mese ha inaspettatamente declassato il rating della Francia, valuta ancora Roma appena un gradino sopra la “spazzatura”, ma con un outlook stabile. Secondo gli analisti, inoltre, un altro fattore importante che determinerà il destino dell’Italia sarà se riuscirà a continuare a raggiungere “traguardi e obiettivi” politici per ricevere decine di miliardi di euro dal Recovery Fund post-COVID-19 dell’Unione Europea. Finora Roma ha soddisfatto i requisiti per ricevere le quote regolari, ma è andata peggio quando si tratta di investirle in modo produttivo.