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Fanfani – Novelle e ghiribizzi

Pietro Fanfani, non è legato all’Amintore del XX secolo, di questo autore vissuto nel XIX secolo si dispone di una approfondita biografia della Treccani cui si rinvia per approfondimenti.

A noi ci piace ricordarlo come tenace filologo che iniziò da giovane a divulgare questa passione stampando, nel 1847, un proprio giornale di Ricordi filologici, su cui scrissero letterati e filologi del tempo quali Luigi Fornaciari, Giuseppe Giusti, Basilio Puoti, Niccolò Tommaseo.

Questo è il trampolino per accrescere le sue conoscenze e competenze linguistico-letterarie, grazie ad una assidua lettura soprattutto degli scrittori del ‘300.

Fu bibliotecario della Marucelliana di Firenze, posto che occuperà fino alla morte. In questo periodo pubblica il periodico mensile L’Etruria, sempre dedicato alla filologia, alla letteratura e alle belle arti e a cui collaborò, fra gli altri, il giovanissimo Alessandro D’Ancona, successivamente Il Passatempo(1856-57), che stampò, tra altre cose, uno scritto contro il poeta francese A. de Lamartine che, anni addietro, aveva parlato male degli Italiani (per questo era stato sfidato a duello a Firenze dall’esule napoletano Gabriele Pepe) e, successivamente, aveva sminuito la figura di Dante.

Gli anni 1857-59 furono quelli del giornale umoristico Il Piovano Arlotto, che “combatteva tutto ciò che sapeva di ciarlatano” e “secondava il movimento liberale italiano”

La parte della sua biografia più movimentata è lo scontro accademico con l’Accademia della Crusca delle quali criticava e non senza ragione la insulsaggine settaria, la pedanteria arcaistica e l’imperizia tecnica dei compilatori.

Il F. pubblicò, dunque, a Firenze, il Vocabolario della lingua italiana, 1855 (2 ed. 1865); il Vocabolario dell’uso toscano, 1863; il Vocabolario della pronunzia toscana, 1863; Voci e maniere del parlar fiorentino, 1870. A Milano uscì invece ilNuovoVocabolario dei sinonimi della lingua italiana ad uso delle scuole, 1879. Insieme con Giuseppe Rigutini stampò il Vocabolario della lingua parlata, Firenze 1875, e, con Costantino Arlia, il Lessico della corrotta italianità, Milano 1877 (poi Lessico dell’infima e corrotta italianità, ibid. 1881). Aveva collaborato pure alla stesura del Vocabolario Giorgini-Broglio, ma, in meno di un anno, nel giugno 1869, uscì dall’impresa non condividendone i criteri di compilazione filomanzoniani.

In questa soffitta ci piace spesso la letteratura dotta e, nel contempo divulgativa. Ecco allora un libro di novelle e ghiribizzi scritti da un amante della lingua. Ecco un frammento della prima novella.

“E la Zelinda si affaccia: – Chi è? – Un plico per il signor professore. – Senta, io non iscendo; lo metta dentro a questo paniere.

– E, calato un paniere, Io tirò su con un involto assai grosso, che portò subito di là al padrone, il quale, fattosi accendere il lume, rimandò a letto la donna, e sbuzzando l’involto, vi trovò un Almanacco del gastronomo , un pacchettino d’inviti a pranzo per più giorni alla fila nelle prime case della città, e un biglietto di questo tenore;
Caro Don Ficchíno,

«Un pasto buono e un mezzano, mantien l’uomo sano» come sapete; e «chi troppo mangia scoppia». Avendo voi mangiato a strippapelle tanti giorni alle còstole altrui, oggi, impauriti di vedervi scoppiare, vi abbiamo fatto la celia de’ due finti inviti, della trattoría e del caffè, mandandovi a letto digiuno.

Come però «Chi va a letto senza cena, tutta la notte si dimena», così abbiamo pensato di mandarvi questo Almanacco, dove leggerete descritte le più ghiotte vivande, per una qualche consolazione del forzato digiuno, e della veglia che ne è la conseguenza.

Acciocchè poi non crediate che abbiamo fatto per ischerno della vostra magnificággine, o per altra cagione che per tenerezza della vostra sanità, vi mandiamo questi inviti a pranzo, che abbiamo raccolti stasera al teatro da que’ signori, che parlavano e ridevano della celia fáttavi, ma che pur vogliono darvene un qualche compenso. Valutate, illustre Ficchíno, la nostra buona volontà, e il Signore vi conservi lo stomaco”

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Redazione Corriere Nazionale

Redazione Radici

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