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L’UDC di Martina: «La revisione del regolamento consiliare non può essere monopolio della maggioranza»

Tra accuse di incoerenza al Presidente Basta e richieste di trasparenza, l’UDC chiama in causa l’amministrazione Palmisano: «necessario garantire le regole democratiche consentendo la partecipazione della minoranza».

Con un attacco diretto all’amministrazione Palmisano e al Presidente del Consiglio Comunale Giovanni Basta, il gruppo UDC – composto dai consiglieri Bello, Fumarulo Basile e Chiarelli – denuncia un vero e proprio monopolio della maggioranza nella revisione del regolamento consiliare.

«Alla nostra proposta, orientata a impegnare il Consiglio Comunale nel mettere in atto le ammonizioni provenienti dal Presidente del Consiglio e dal Segretario generale in merito alla convocazione ed alle funzioni delle commissioni consiliari, ilconsigliere di maggioranza Curia ha riferito che la maggioranza ha già dato indirizzo alla prima commissione di provvedere alla rivisitazione dell’intero regolamento». Da queste evidenze la dura la replica dell’UDC: «è nostro intento contrastare un modus operandi ormai consolidato di questa amministrazione del tuttoirrispettosa di ogni principio di democraticità: il regolamento di funzionamento delle commissioni consiliari non può e non deve essere considerato esclusivamente un affare interno alla maggioranza».
Con queste parole, il gruppo consiliare dell’UDC ha sollevato dure critiche nei confronti della gestione del Consiglio Comunale, chiamando in causa il Presidente Giovanni Basta: «siamo di fronte a un atteggiamento di arroganza politica divenuto ormai insostenibile».

L’UDC non risparmia critiche al Presidente del Consiglio Comunale, accusandolo di incoerenza rispetto alle sue stesse indicazioni: «proprio Il Presidente Basta, insieme al Segretario generale, aveva inviato ai Presidenti delle commissioni consiliari e a tutti i consiglieri comunali una comunicazione ufficiale, evidenziando che sarebbe necessario introdurre una regolamentazione più precisa sul funzionamento delle commissioni consiliari, superando il loro ruolo meramente consultivo riguardo alle proposte di deliberazione e definendo chiaramente funzioni come quelle referenti e redigenti. Tuttavia, quando abbiamo proposto una modifica regolamentare con l’esclusivo obiettivo di tradurre quelle indicazioni in norme vincolanti, lo stesso Presidente ha votato contro». Un comportamento ritenuto sconcertante: «si ha l’impressione che il Presidente abbia voluto dare una prova di fedeltà al Sindaco Palmisano, rinunciando all’imparzialità che è prerogativa del ruolo istituzionale ricoperto. Stessa prova è stata chiesta alla consigliera Pulito che, dopo aver dato le dimissioni dall’incarico di Presidente della VI commissione, ha dovuto ritirarle a seguito di un “elegante” invito fatto da tutta la maggioranza e giunta».

L’UDC ha anche proposto un emendamento per rendere il regolamento conforme all’articolo 44 c. 1 del Testo Unico degli Enti Locali, introducendo la presidenza delle commissioni di controllo e garanzia per le minoranze: «In questo comune manca una commissione di controllo e garanzia. È una lacuna che indebolisce la trasparenza, la partecipazione democratica e la credibilità delle Istituzioni. Sentiamo il dovere di stigmatizzare il comportamento del Presidente Basta che da garante del corretto funzionamento del Consiglio si è trasformato in mero esecutore delle volontà della maggioranza».

Non mancano, infine, riferimenti polemici al caso della revoca delle dimissioni dalla consigliera Pulito da Presidente della VI commissione: «la fretta della maggioranza nel richiederne il ritorno dimostra il timore dell’amministrazione che la presidenza potesse essere affidata ad un membro dell’opposizione».

Le tensioni tra maggioranza e opposizione non accennano a diminuire. Per l’UDC la gestione del Consiglio Comunale e di tutti i suoi organi corollari non possono piegarsi a logiche di convenienza, ma devono tornare a essere spazi di confronto,trasparenza e democrazia in cui tutti i consiglieri possano esercitare il proprio ruolo nell’interesse della città.

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