Il nostro autore, Alfred Russel Wallace, è ricordato come il più illustre fondatore della biogeografia.
Una scienza che studia le strane differenze faunistiche che a volte si incontrano comparando faune in aree geografiche adiacenti: la sua teoria, quella della discontinuità biologica nel sud-est asiatico venne battezzata Linea di Wallace.
Era contemporaneo di Charles Darwin e studiava lo stesso tema dell’evoluzione, che per Wallace è dovuta alla selezione naturale.
Riporta Wikipedia che Wallace non fu però soltanto un naturalista teorico e pratico. Con indomita passione si interessò anche di problemi sociali e politici: tra le tante campagne che Wallace intraprese e sostenne con convinzione, attraverso le pagine di pamphlet, riviste e giornali si ricordano, per il particolare impegno che vi profuse, quella per la nazionalizzazione delle terre e quella contro la vaccinazione obbligatoria. Tentò anche un’analisi critica delle cause della guerra.
Fu infine uno spiritualista e uno spiritista convinto.
Infatti, nonostante fosse sicuro che la selezione naturale avesse giocato, e giocasse ancora un ruolo chiave nell’evoluzione degli organismi viventi, non si sentì mai di estendere tale meccanismo materialistico allo sviluppo delle facoltà intellettive e morali dell’uomo.
In tale ambito avrebbero agito, secondo lui, nuove forze spirituali ancora ignote, quantunque non invisibili, come “testimoniavano” le apparizioni degli spiriti e certi fenomeni arcani che avvenivano durante le sedute spiritiche.
Visse novanta anni 1823 – 1913 nella sua Gallia a Broadstone,
La notizia interessante che si trova nella biografia dell’autore è proprio la presenza del famoso Charles Darwin al quale il nostro invio la copia del proprio manoscritto sull’evoluzione naturale, e questi, pur stupito del fatto che stavano studiando lo stesso tema, lo pubblicò immediatamente
L’ultima parte delle sue riflessioni è contenuta in questo libro di oggi: Esiste un’altra vita?
“Se la risposta fosse definitivamente negativa; se tutti gli uomini si persuadessero che non esiste altra vita all’infuori della terrena; se i fanciulli fossero educati alla credenza che l’unica felicità di cui si possa godere si trova in terra, allora la condizione dell’uomo sarebbe affatto disperata, poiché non vi sarebbe più ragione di agire conforme al la giustizia, alla lealtà, al disinteresse, nè l’indigente, l’ egoista o il malvagio avrebbero più motivo sufficiente per non cercare sistematicamente il proprio benessere a scapito dell’altrui.”
Un libro da leggere, spunti interessanti di uomo di scienza che non cede al materialismo, come era facile deduzione dei seguaci di Darwin.
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