La soffitta dei libri oggi vuole celebrare questo formidabile autore Marcello D’Orta che ci ha lasciato nel 2013 a 60 anni e che ci ha regalato questa storia ricca di speranza che diventò un best seller, cosi come anche il film del 1992 di Lina Wertmüller, con il grande Paolo Villaggio che in questa pellicola dimostrò di saper fare anche parti drammatiche e non solo macchiette.
Marcello D’Orta nasce lo stesso anno dello scrivente, il 1953, nel centro antico di Napoli in una famiglia di dieci persone.
Ha insegnato per dieci anni delle scuole elementari del napoletano. Proprio da questa esperienza scolastica ha tratto ispirazione per un libro anomalo nel suo genere che ha venduto due milioni di copie diventando un caso letterario.
Un esempio, come raccontava Don Milani, che la vera formazione è quella che parte dal basso, dagli stessi desideri dei bambini, dalle difficoltà delle famiglie e della società in genere.
Questa frase riporta la sua biografia online ” Io, modesto maestro elementare, dissento da glottologi, filologi e professori universitari. Il dialetto nasce dentro, è lingua dell’intimità, dell’habitat, “coscienza terrosa” di un popolo, sta all’individuo parlante come la radice all’albero; nasce nella zolla, si nutre nell’humus, si fonde nella pianta stessa. È, insomma, l’anima di un popolo.”
E ne siamo convinti. Godiamoci il film
Una curiosità che riguarda la Puglia: il film. pur ambientato a Napoli, in realtà è stato girato a Taranto e la casa del maestro Paolo Villaggio è su Via Garibaldi davanti al Mar Piccolo.