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Attilio Runello
Dopo quattro giorni di conflitto rinnovato, la Siria è di nuovo nel caos. Aleppo, la seconda città più grande del Paese che nel 2016 fu cuore di una cruenta battaglia, dopo otto anni di controllo governativo è tornata repentinamente nelle mani dei miliziani dell’Isis.
Le forze curdo-siriane che lo controllavano si sono ritirate e i miliziani hanno preso pure il controllo dell’aeroporto cittadino. I morti sono oltre trecento, gli sfollati, lo dicono le Nazioni Unite, almeno quindicimila: numeri destinati a salire già nelle prossime ore.
Diverse fonti dicono che i miliziani sono ora diretti verso la provincia di Hama, e sono già arrivati nell’area centrale della Siria.
Il ministero della Difesa da Damasco smentisce: «Notizie false fatte circolare ad arte dai terroristi», dicono. «Stiamo preparando la controffensiva».
I.miliziani dell’Isis sono a quanto sembra appoggiati dalle forze turche, che già da anni hanno occupato la parte di confine fra la Siria e la Turchia.
Inoltre Aleppo è stata colpita più volte da bombardamenti israeliani, che miravano a colpire Hezbollah, così indebolito.
I russi con bombardamenti aerei hanno cercato di fermare i miliziani ma non ci sono riusciti. Negli ultimi due anni sono meno presenti a causa del conflitto in Ucraina.
E così – a quanto sembra, perché non si hanno notizie sicure – l’Isis che sembrava sconfitto è ritornato alla ribalta.
Questo potrebbe portare gli americani – anche loro presenti nell’area – e i russi a collaborare contro il comune nemico.
Mentre i turchi in questa area cercano di ostacolare un nascente ruolo dei curdi, che i turchi vogliono sottomessi nel loro paese e anche negli altri tre dove sono presenti.
Crolla sul.nascere la speranza dei fuoriusciti siriani presenti in massa in Turchia, in Libano e in Giordania.
Non c’è pace in Medioriente.
Attilio Runello