Gli editori si sperticano in complimenti nella prefazione del 1910. Si trovano di fronte ad una autrice svedese, la nostra Selma Lagerlöf, che fu premio Nobel del 1909 per la letteratura.
Dunque una presenza qualificante per la nostra soffitta, che ci fa conoscere il meglio del meglio della letteratura…sempre.
Dicono gli editori, a proposito del libro:
“Da chi aveva avuto essa il dono magico d’intendere le voci più misteriose della natura, di leggere nel profondo dei cuori?
Ella stessa ha in parte risposto col narrare come sorse l’idea del suo primo libro, componendo in questa Leggenda di Gösta Berling (che più che un romanzo potrebbe dirsi un poema in prosa) i racconti uditi nella fanciullezza, durante le lunghe notti del lungo inverno nordico, e che avevano dato le prime emozioni alla sua piccola anima vibrante”
L’autrice nasce a Marvacka in Svezia nel 1858 e vi morì nel 1940. Si affermò grazie a questo libro.
Nel 1914, anche in seguito al premio nobel divenne membro dell’Accademia Svedese.
Quindi Nobel (nel disegno accanto il momento della consegna del premio svedese ad una svedese, questa è l’opera principale, allora amici lettori della soffitta che dite? è proprio il caso di leggerlo questo libro.
Un brano per respirare il libro
“Ah, come sospirava la pace delle grandi foreste nordiche! Laggiù dove, da un terreno piano, gli alberi ergonsi dritti, simili a colonne laggiù dove la neve riposa a falde pesanti su rami immobili, dove i venti impotenti non fanno che sfiorare le vette del monte; laggiù voleva immergersi, e immergersi sempre più profondamente, sino a cadere e morire sotto gli alberi eccelsi. Andava coll’animo affascinato, verso quella grande tomba mormorante. Vi sarebbe vinto da tutte le forze della distruzione: la fame, il freddo, la fatica e l’acquavite finirebbero quel povero corpo che aveva tanto sofferto”.
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