
Il PD di Taranto dice NO alla riapertura della discarica: servono soluzioni concrete per il futuro del territorio
Sabato mattina, in Piazza Matteotti a Lizzano, il Partito Democratico provinciale di Taranto insieme a cittadini, associazioni, partiti, movimenti e amministratori locali ha ribadito, ancora una volta, la propria ferma contrarietà alla riapertura della discarica.
Alla conferenza stampa erano presenti i segretari di circolo del PD, il vicesegretario provinciale Antonio Lecce e il consigliere del Presidente della Regione, Mino Borraccino.
Abbiamo voluto sottolineare con forza che questa battaglia non è solo politica, ma riguarda il futuro di tutta la comunità. La nascita spontanea del Comitato No Discarica è stata un segnale importante: un fronte comune che riteniamo indispensabile per ottenere il risultato che tutti auspichiamo, la chiusura definitiva del sito.
Durante gli interventi di Mino Borraccino, Michele Vergine (segretario di circolo di Faggiano) e Antonio Lecce, è stato fatto il punto sulla situazione, ricordando come la cattiva gestione della discarica sia un problema che affonda le sue radici nel passato. Tutto è iniziato nel 2005, quando l’apertura del sito fu autorizzata dalla Regione. Da allora, quasi vent’anni di attività hanno lasciato un’eredità pesante sul territorio.
La situazione della discarica è critica, e non lo diciamo noi, ma i dati. ARPA e la magistratura hanno accertato gravi problematiche.
Le vasche di contenimento lesionate con superamento dei limiti di concentrazione di sostanze tossiche e pericolose con conseguente contaminazione della falda.
I limiti di acido solfidrico nell’aria hanno superato spesso, negli anni, i livelli tollerabili, creando disagi e rischi per la salute.
Ma il problema non è solo ambientale.
Studi recenti sulle patologie tumorali mostrano un quadro preoccupante: in questa zona si registrano incidenze di tumori ai tessuti molli e alle vie respiratorie superiori persino a quelle del quartiere Tamburi di Taranto, un dato che non possiamo ignorare.
Per queste ragioni, chiediamo con forza che la società che gestisce il sito rispetti gli impegni presi con Regione e Provincia.
È necessario terminare subito le operazioni di caratterizzazione e bonifica previste dal Testo Unico Ambientale e ribadite nell’ordinanza provinciale del 2017.
Al tempo stesso, proponiamo di trasformare il Comitato No Discarica in una Commissione Ambientale Intercomunale.
Questa commissione che unisce i comuni di Monteparano, Fragagnano, Roccaforzata, Lizzano e Faggiano composta da associazioni ambientaliste, partiti e rappresentanti istituzionali, avrà il compito di coordinare le iniziative volte all’ottenimento della messa in sicurezza bonifica ne chiusura del sito, di garantire un lavoro costante, con il supporto di esperti legali e tecnici ambientali non nominati all’uopo ma in pianta stabile in rappresentanza di tutti i comuni coinvolti, per impedire la riapertura e chiudere definitivamente la discarica. Di immaginare un futuro diverso per quest’area, ispirandosi a esperienze virtuose come quella di Tel Aviv, dove una delle più grandi discariche del mondo è stata trasformata in un enorme parco giochi.
Non solo opposizione quindi ma anche la proposta di un progetto per il futuro coinvolgendo l’europa, che nel recente passato si è interessata alla discarica in questione, il governo, la regione, la provincia e i comuni interessati.
Vogliamo dunque proporre alternative concrete e sostenibili.
Nelle prossime ore, lavoreremo a una mozione da presentare ai sindaci del territorio per formalizzare le nostre proposte. Allo stesso tempo, vogliamo rendere pubbliche le osservazioni tecniche già depositate dal consigliere del presidente Emiliano Mino Borraccino e dal PD di Lizzano.
Questa è una battaglia che riguarda cittadini, associazioni e istituzioni. È il momento di alzare la voce, non solo per dire no alla riapertura della discarica, ma per costruire insieme un futuro diverso per il nostro territorio.
Federazione provinciale PD DI TARANTO