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Jean de La Fontaine – Le favole

L’autore di oggi ci riporta al vecchio Esopo alle sue poesie legate agli animali, lo stile è quello con una vena ironica legata ai suoi tempi, ai visi della borghesia, ai tanti vezzi dell’umanità.

Jean de La Fontaine è del 1621, lo si capisce anche dallo stile po’ aulico, ma con la traduzione dell’ottimo De Marchi il risultato è garantito, per gusti raffinati e anche curiosi di leggere la delicatezza e la dolcezza delle Favole come schizzi su un quadro agreste, con tutte le sfumature.

Sembra strano ma la sua biografia dice che condusse una vita oziosa, non risolvendo mai le sue difficoltà finanziarie, e nonostante ciò è assunto nel firmamento della letteratura francese,

64 anni di vita densa di attività letteraria, commedie, poesie, romanzi

Frequentò L’Académie Française dove incontrò letterati del calibro di Jean Racine, Molière e Madame de La Fayette.

È sepolto nel cimitero parigino Père Lachaise.

Vive oggi e sempre nelle sue Favole.

Chi non ricorda questa favoletta del vanitoso corvo?

Il Corvo e la Volpe

Sen stava messer Corvo sopra un albero
con un bel pezzo di formaggio in becco,
quando la Volpe tratta al dolce lecco
di quel boccon a dirgli cominciò:
– Salve, messer del Corvo, io non conosco
uccel di voi più vago in tutto il bosco.

Se è ver quel che si dice
che il vostro canto è bel come son belle
queste penne, voi siete una Fenice -.

A questo dir non sta più nella pelle
il Corvo vanitoso:
e volendo alla Volpe dare un saggio
del suo canto famoso,
spalanca il becco e uscir lascia il formaggio.

La Volpe il piglia e dice: – Ecco, mio caro,
chi dell’adulator paga le spese.
Fanne tuo pro’ che forse
la mia lezione vale il tuo formaggio -.
Il Corvo sciocco intese
e (un po’ tardi) giurò d’esser più saggio.

E questa della rana ha un risvolto sociale molto preciso

La Rana e il Bove

Grande non più d’un ovo di gallina
vedendo il Bove e bello e grasso e grosso,
una Rana si gonfia a più non posso
per non esser del Bove più piccina.
– Guardami adesso, – esclama in aria tronfia, –
son ben grossa?

– Non basta, o vecchia amica -.

E la rana si gonfia e gonfia e gonfia
infin che scoppia come una vescica
Borghesi, ch’è più il fumo che l’arrosto,
signori ambiziosi e senza testa,
o gente a cui ripugna stare a posto,
quante sono le rane come questa

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LA RETE

Nel video in basso tratto da youtube Marco Messeri ci parla del mondo delle favole dopo la lettura per Emons Audiolibri della raccolta di quarantatré favole tra le più amate del celeberrimo scrittore francese, nella brillante traduzione in versi di Maria Vidale.

Video a cura di Joyce Hueting Regia audiolibro di Flavia Gentili Tecnico del suono Andrea Giuseppini Studio 24 Gradi – Roma Anno 2010

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