L’archistar ha dato vita a quell’umanesimo dei ponti che lo ha reso ineguagliabile nelle progettazioni.
Sara’ a Bari per presentare la sua ultima pubblicazione
Enzo Siviero: ingegnere, architetto, rettore, umanista. Un uomo che arricchisce per la sua esperienza umana e la sua realizzazione personale. Basta conoscerne il percorso umano e professionale, passando attraverso una crescita interiore dettata dall’osservazione e dalla sua sensibilità, grande competenza, ferrea volontà.
Enzo Siviero intriga, così come affascina il suo essere Uomo Ponte. La sesta edizione del Bridging Together dal titolo “Ritratti e Dialoghi” – a cura di Antonella Daloiso – vede protagonista l’universo femminile. Donne con le quali è entrato in contatto nella professione e dalle quali si è sentito arricchito, convinto che l’universo femminile goda di quella intelligenza emotiva che assicura una marcia in più.
Il libro sarà presentato al Circolo della Vela martedì 12 novembre alle 20, da Ugo Patroni Griffi, Bepi Costantino e Antonella Daloiso. L’incontro -allietato dalla musica del pianista Emanuele Marsico e dalle letture dell’attrice Celeste Francavilla- sarà moderato dalla giornalista Lucia Schinzano. Interverrà l’Assessora alla Cultura al Comune di Bari, Paola Romano.
Attraverso la lettura dell’incipit del libro – consta di tre parti: Prologo, Ritratti e Dialoghi – e’ possibile conoscerne anche la vita privata di Enzo Siviero: vicissitudini e aneddoti che hanno costellato i suoi anni giovanili. Un uomo, veneto per nascita (sotto le bombe della seconda guerra mondiale), ma certamente mediterraneo di adozione. Levantino, ma nel senso positivo del termine. Come lo siamo noi baresi; come lo era Ulisse. Anche lui persegue l’amore per la conoscenza, per il desiderio di sapere, ha imparato a spingersi oltre i limiti, non solo quelli tecnici della sua attività, guardando oltre, dando vita a quell’umanesimo dei ponti che lo ha reso ineguagliabile nelle progettazioni.
In verità, Siviero trova nell’acqua il suo elemento naturale. Pertanto, diviene e resterà per sempre un nuotatore. All’agonismo praticato da giovane, infatti, sostituisce la sua predilezione per la costruzione dei Ponti. Qui è immenso: un simbolo potente, di per se una narrazione. Ma è una narrazione anche della sua vita e di quanto sia necessario restare a galla sia pure metaforicamente. Pensando a lui, la prima parola che viene in mente è armonia, nel senso pitagorico del termine. Perché -pur in situazioni contrapposte – riesce sempre a ricercare quell’armonia sostanziale che c’è in tutte le cose e che solo in pochi sono in grado di cogliere. Infondendo serenità. E’ proprio la serenità quel Ponte su acque agitate della vita. I ritratti di donne e i numerosi dialoghi con molte di loro raccontano il suo modus vivendi, che tende, nella conoscenza e nei rapporti umani a un progresso etico che da luce all’intelligenza. E tutto diviene Amore. Riflettendo sulla personalità di Enzo Siviero, pensando ai suoi Dialoghi, viene in mente l’idea di Ponte non solo come costruzione, ma come unione tra popoli, contaminazioni di saperi. Armonia e Acqua, dunque, sono i due elementi determinanti. Acqua come principio di tutte le cose, anche di ciò che nella sua vita è avvenuto. Armonia, come concordanza tra elementi diversi, alleanza imprescindibile tra esperienza e coscienza. Con la sua esperienza di vita, Siviero ci dice che niente è insuperabile se l’approccio salvaguardia l’onestà e la dignità umana. Lo fa con profonda umiltà. Ci ricorda che i ponti materiali sono anche immateriali e sono il primo vero atto di libertà.