
“Hora ruit” e il destino dell’Umanità che sembra adesso dipendere dalle elezioni americane e dalla vittoria di Trump che ha ufficialmente promesso una Pace più che possibile solo volendola veramente (v. Corriere PL.it “La Guerra: il futuro cominciato ieri”) tutta qui la spiegazione della spedizione “d’urgenza” a Roma dei Cavalieri dell’Ordine della Nave e di S. Nicola di Bari per creare almeno un primo contatto con il Vaticano e il solo Uomo sulla Terra, Papa Francesco, che in nome di Dio e forte del più grande esercito senz’armi del mondo (gli oltre 12 miliardi di cristiani presenti in ogni angolo del pianeta) è l’unico che, per come stanno le cose, può fermare il conto alla rovescia di questa « mascherata 3^ Guerra Mondiale a un passo dal poter divenire nucleare».
E il tutto, plausibilmente, per la follia dei potenti che (probabilmente ancora per poco) dominano la finanza e l’informazione globali al fine di realizzare il loro disegno di un nuovo ordine mondiale: quello che dovrebbe prendere il posto di quel capolavoro di geopolitica voluto dal Papa e Santo Giovanni Paolo II realizzando, anche grazie ai servigi del suo straordinario “Nunzio Itinerante” pugliese Cardinale Francesco Colasuonno, quella sua «Europa che respira(va) a due polmoni, uno a Est e uno a Ovest» restata serenamente e proficuamente in pace per 34 anni. Cioè fino al verosimilmente provocato attacco della Russia all’ Ucraina del 24 febbraio 2022.
Bari, “Il culto e la festa di San Nicola”: un convegno dedicato al Santo Patrono di Bari
A fronte di un’Europa politicamente troppo filo atlantista per poter essere ancora un credibile ago della bilancia degli equilibri mondiali tra qualsivoglia grandi potenze entrassero in contrapposizione tra loro, ecco dunque, extrema ratio, che oggi restano solo la Chiesa e la ineguagliabile diplomazia della Santa Sede a poter essere gli unici e credibili fautori e attori di quella Pace che, sia pure con declinazioni e interpretazioni diverse, non c’è popolo sulla Terra che non voglia.
Questo il perché, dunque, della andata a Roma della ristretta delegazione dei Cavalieri di S. Nicola, in rappresentanza ideale di tutti gli analoghi Ordini cristiani, e persino con una presenza da Venezia, nella figura della attiva consigliera municipale Marina Faraguna anche per l’ Associazione “Insieme per S. Nicola”, visti gli stretti rapporti instauratisi tra le due città nicolaiane per eccellenza, dopo la solenne translatio reliquiae Sancti Nicolai dell’anno scorso in Laguna, realizzata proprio per invocare la intercessione divina del protettore universale della Pace e copatrono di Venezia e della Città di Bari, non solo punto di incontro tra cattolici e ortodossi, ma anche ponte tra l’Occidente cristiano e l’Oriente sin dal medioevo.
Non a caso, dunque, tra i doni portati al Santo Padre, da consegnargli al suo passaggio davanti al piccolo drappello che lo attendeva, anche due foto praticamente in esclusiva mondiale (visto che persino Wikipedia non sappiamo quanto incolpevolmente non fa neppure menzione di questo evento epocale) che da sole certificano «il più grande incontro tra popoli della Storia» avvenuto a Bari e per la Pace, nel 1990, per volere di un Papa Wojtyla pienamente sostenuto dal Governo di allora a guida del Primo Ministro Giulio Andreotti.
Una presenza dei cavalieri baresi ricordata da Papa Francesco nei suoi saluti ai convenuti all’udienza generale del mercoledì, comunque non a caso la scelta di questa data da parte del Gran Maestro e “primus” Giuseppe Massimo Goffredo, visto che questo appuntamento coincideva con l’anniversario della beatificazione di Maria Lorenza Requenses Luongo, nobildonna spagnola venuta in Italia nell’anno 1513 e moglie di Juan Pedro Luongo (alto Ufficiale dell’esercito Aragonese e Cavaliere dell’Ordine della Nave) ed Ella stessa Dama dei Cavalieri di San Nicola nonché fondatrice dell’Ordine delle Suore Cappuccine.
“Mancò la fortuna non il valore” – è proprio il caso di dirlo – una pioggia iniziata giusto a una decina di metri dal punto d’attesa della delegazione nicolaiana per il saluto a Lui, il Santo Padre è così dovuto salire sulla “papamobile” per ripararsi, e dunque è giusto un sorriso e un Suo saluto a distanza quelli che possiamo raccontare a compendio di questo mercoledì 13 ottobre. Una mattinata di emozioni con una piazza S. Pietro piena di entusiasmo, commozione e pubblico da ogni dove del mondo, non certo quello che speravamo anche come prodromo per una eventuale occasione futura o magari un ascolto, pure di qualche minuto, per poter ottenere una Sua benedizione al nostro impegno anche pubblicizzato attraverso i media e chiarire il perché di un “PACE: unica speranza Bari” (v. BariSera 11 ottobre 2023) scritto sulla scorta di un’esperienza che ha visto quel “Papa polacco” – che cambiò la Storia ed evitò una guerra nucleare che stava scoppiando – scegliere la Città di S. Nicola, anziché la Caput Mundi di cui era Pastore, per farne una Capitale Universale della Pace e per un appello che nessuna diplomazia del mondo potesse ignorare.
“Corsi e ricorsi storici”, poi non andò come si sperava e gli USA comunque attaccarono l’Iraq e con gli esiti che sappiamo. Ma adesso eccoci a una guerra madre in piena Europa che ha già un bilancio vicino al milione di vite spezzate, un medio oriente in fiamme e scenari inquietanti all’orizzonte pure nel quadrante indo – pacifico… Con il Mondo e l’Umanità in pericolo come non mai e un Armageddon che più annunciato di così non si può, diciamocelo chiaro e rivolgendoci pure al mondo laico: “primum vivere, deinde philosophari” , oggi come oggi non ci sono che Dio e la Chiesa a poter fermare tutto prima che sia troppo tardi.
E dunque, facendo nostra la filosofia pratica di un Voltaire e del suo «Se non ci fosse Dio, bisognerebbe inventarlo», sta a noi tutti, pacifisti o semplicemente uomini di buona volontà, raccogliere l’appello di Papa Francesco e unirci insieme per promuovere una nuova crociata con Lui contro la guerra e per la Pace. E naturalmente da Bari, e nel nome di San Nicola, affinché faccia oggi quel miracolo che non fu possibile allora.
Enrico Tedeschi