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Cin proroga al primo gennaio

Extralberghiero: Prorogato al 1° gennaio il termine per l’acquisizione del Cin

L’importanza del termine unico. E il previsto “oscuramento” degli annunci in caso di inadempienza

 Come auspicato e richiesto dalla stessa AIGO (l’Associazione italiana gestori ospitalità diffusa di Confesercenti), e da altre associazioni di settore, il Ministero del Turismo ha comunicato che il termine per l’ottenimento del Codice Identificativo Nazionale (CIN), previsto dall’articolo 13-ter del decreto-legge 18 ottobre 2023, n. 145, è stato prorogato dal 1° novembre 2024 al 1° gennaio 2025.

Questa decisione mira a garantire un’applicazione uniforme della norma a livello nazionale dato che non tutte le strutture avevano in realtà la scadenza del 1° novembre per l’iscrizione alla BDSR, la Banca Dati delle Strutture Ricettive.

La nuova normativa, in riferimento all’adozione del codice unico Cin, (che ha sostituito il vecchio Codice di struttura (Cs), sta riscontrando apprezzamenti tra gli addetti ai lavori del settore turistico-ricettivo, su tutto il territorio nazionale, in particolare in Puglia.  L’ AIGO nazionale, l’Associazione italiana gestori ospitalità diffusa, ha chiesto di avere un’unica data finale, valida su tutto il territorio nazionale, per ottemperare a tale obbligo

Entro il 1° gennaio 2025  tutti i soggetti interessati dovranno munirsi del Cin, pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla citata norma.

Ecco i numeri della Banca Dati delle Strutture Ricettive: su 539.457 strutture registrate, sono stati rilasciati solo 282.038 CIN.

Quindi, solo poco più della metà delle realtà ricettive ha effettuato l’iscrizione alla piattaforma (il 52% al 23 ottobre 2024) e senza questa proroga al 1° Gennaio i portali online sarebbero stati costretti ad oscurare praticamente un annuncio su due.

Il regolamento richiede espressamente che le piattaforme garantiscano che – 1  in mancanza del numero di registrazione – le unità non siano più visibili

– 2  tale numero venga correttamente indicato negli annunci.

 Tutte le piattaforme da giorni stanno avvisando che ci sarà l’oscuramento dell’annuncio per chi non ha indicato il CIN.

SANZIONI. I gestori di strutture ricettive e immobili in affitto a uso abitativo dovranno però obbligatoriamente dotarsi del CIN entro il nuovo termine, pena l’applicazione delle sanzioni previste dalla legge che sono le seguenti:

  • i soggetti obbligati privi di CIN sono punibili con sanzione che va dagli 800 agli 8 mila euro
  • per la mancata esposizione del CIN, invece, è prevista una sanzione che può andare dai 500 ai 5 mila euro
  • per le strutture o gli alloggi privi dei requisiti di sicurezza, la sanzione va da 600 a 6 mila euro
  • per i soggetti che affittano più di quattro immobili senza prima aver presentato la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA), la sanzione va dai 2 mila ai 10 mila euro

Questa proroga, infine,  risulta particolarmente rilevante in relazione al recente Regolamento (UE) 2024/1028, approvato a marzo dal Parlamento Europeo, che disciplina la raccolta e la condivisione dei dati riguardanti le locazioni a breve termine e che disciplinerá il futuro Codice unico europeo che sarà operativo entro i prossimi due anni

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