Nei giorni scorsi ascoltammo i nomi dei vincitori dei Premi Nobel nelle diverse categorie previste.
Il premio fu istituito da Alfred Nobel, inventore e chimico conosciuto soprattutto per la invenzione della dinamite, per la quale fu oggetto di critiche e attacchi.
Nobel nacque a Stoccolma, in Svezia, il 21 ottobre 1833, in una famiglia di ingegneri. Suo padre, Immanuel Nobel, era un inventore e ingegnere, mentre sua madre, Andriette Ahlsell Nobel, proveniva da una famiglia di commercianti.
Nobel ricevette una solida educazione scientifica e umanistica. Studiò chimica e lingue, imparando fluentemente svedese, russo, francese, tedesco e inglese.
La sua invenzione più famosa fu la dinamite, brevettata nel 1867. Nobel la sviluppò cercando un modo sicuro per utilizzare la nitroglicerina, un esplosivo altamente instabile. Creò la dinamite combinando nitroglicerina con una sostanza assorbente, rendendo il composto più facile e sicuro da maneggiare. Questa invenzione fu rivoluzionaria nell’industria mineraria, nell’edilizia e nelle attività militari.
Nel 1888, la morte del fratello di Alfred, Ludvig, fece sì che un giornale francese pubblicasse erroneamente il necrologio di Alfred Nobel stesso, con il titolo: “Il mercante di morte è morto”, riferendosi alla sua invenzione della dinamite. Questo evento ebbe un profondo impatto su Nobel, che non voleva essere ricordato solo per aver creato un’arma distruttiva. Decise quindi di destinare gran parte della sua fortuna all’istituzione dei Premi Nobel, che sarebbero stati assegnati a persone che avessero contribuito “al benessere dell’umanità”.
Nel suo testamento, Nobel stabilì che i suoi beni fossero utilizzati per creare i Premi Nobel, assegnati in cinque categorie: Pace, Letteratura, Fisica, Chimica e Medicina. Questi premi furono istituiti ufficialmente nel 1895, un anno prima della sua morte, e furono assegnati per la prima volta nel 1901.
Alfred Nobel morì il 10 dicembre 1896 a Sanremo, in Italia. Grazie alla sua volontà, i Premi Nobel sono diventati tra i più prestigiosi riconoscimenti mondiali, rappresentando l’eredità duratura di un uomo che, pur avendo inventato un potente esplosivo, voleva essere ricordato per i contributi alla pace e al progresso umanitario.
Francesco Magisano