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Matera 2019, celebrati in una tavola rotonda i 10 anni dalla proclamazione di Matera a Capitale Europea della Cultura 

“Dieci anni fa è come se avessimo sfidato la latitudine geografica promettendo che saremmo stati capaci di navigare a latitudini estreme. La domanda da farsi, adesso, è: quali latitudini vogliamo esplorare nei prossimi 10 anni?”. E’ con questo messaggio che la direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rita Orlando, ha chiuso il suo intervento nella tavola rotonda “Matera, 10 anni di Capitale” organizzata dalla Fondazione ieri, 17 ottobre, in Casa Cava a Matera, per celebrare i 10 anni della proclamazione della città dei Sassi a Capitale Europea della Cultura 2019.

Nei diversi panel che hanno caratterizzato il dibattito con esperti e istituzioni, moderato delle giornaliste Eliana Di Caro ed Eva Bonitatibus, sono stati affrontati i principali temi legati allo sviluppo del settore creativo e culturale in Basilicata, partendo dai risultati conseguiti nel lungo percorso di Matera Capitale Europea della Cultura 2019, per interrogarsi sulle nuove azioni da mettere in campo per il futuro.

Ad aprire l’incontro, i saluti del Sindaco di Matera e Presidente della Fondazione Matera Basilicata 2019, Domenico Bennardi, seguito dai rappresentati degli enti che compongono il Consiglio di amministrazione della Fondazione, il Presidente della Provincia di Matera, Francesco Mancini, e il prof. Ferdinando Mirizzi, delegato del Magnifico Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, Ignazio Marcello Mancini.

Sulle grandi direttrici delle politiche culturali europee e nazionali sono intervenuti, in collegamento, Sylvain Pasqua, senior expert DG EAC- Commissione Europea, che ha utilizzato lo spunto dell’anniversario del prossimo anno del titolo Ecoc, istituito nel 1985, per parlare dell’importanza di questo programma per le strategie di sviluppo socio-culturale delle città europee, e Francesca Neri, responsabile Area Progetti d’innovazione e complessi, Fondazione Scuola Beni Attività Culturali, che ha illustrato il programma “Cantiere città”, percorso di valorizzazione per le città finaliste al titolo di Capitale Italiana della Cultura, nato e nutrito proprio dall’esperienza di Matera 2019, la quale ha lasciato in eredità un nuovo modo di intendere il patrimonio culturale, caratterizzato dal binomio patrimonio/comunità, e il tema del diritto alla partecipazione culturale. Dopo la lettura del messaggio di saluto del Ministro della Cultura, Alessandro Giuli, il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha illustrato le traiettorie presenti e future delle politiche culturali regionali.

Il bilancio di questi dieci anni di Matera Capitale Europea della Cultura è stato tracciato della direttrice della Fondazione Matera Basilicata 2019, Rita Orlando, seguito da un focus sul turismo, a cura del direttore dell’Apt Basilicata, Antonio Nicoletti, e sul cinema da parte della presidente della Lucana Film Commission, Margherita Romaniello. Le tappe delle principali sfide di Matera, come la nomina a Patrimonio Unesco nel 1993, la Capitale Europea della Cultura 2019 e la proposta regionale di istituzione della ZES Cultura, sono state illustrate rispettivamente dall’architetto, urbanista e consulente UNESCO per gli ecosistemi in pericolo, Pietro Laureano, in collegamento, da Rossella Tarantino, componente del panel di selezione delle Capitali europee della cultura per la Commissione Europea, già direttrice e manager Sviluppo e Relazioni della Fondazione Matera Basilicata 2019, tra le prime promotrici del progetto Matera 2019, e da Raffaello De Ruggieri,  referente di ZES Cultura per la Regione Basilicata, già sindaco di Matera durante l’esperienza del 2019.

In particolare, Laurano ha ricordato come Matera sia diventata Patrimonio Unesco in quanto esempio di ecosistema urbano e città sostenibile, recuperando significati dimenticati e ponendo risposte a problemi che oggi sono di grande attualità, e per questo rappresenta un modello virtuoso da presentare ad altre realtà del mondo che vivono la stessa condizione. Tarantino ha tracciato i punti chiave della candidatura di Matera a Capitale Europea della Cultura, frutto di una intelligenza collettiva che ha voluto valorizzare il genius loci, riscattandosi dal senso di vergogna della sua storia passata, utilizzare l’arte e la cultura come attivatori di cittadinanza culturale, abitare luoghi non convenzionali per allargare la partecipazione, lavorare su temi come la co-creazione, il protagonismo delle aree interne, il visitatore considerato un cittadino temporaneo che entra in sintonia con il luogo, il grande investimento fatto in comunicazione, per collare Matera sulla mappa. De Ruggieri ha delineato le caratteristiche della “Fabbrica Giardino” di La Martella, “la più bella fabbrica della cultura d’Europa”, che unirà il “brand” Matera a quello di Adriano Olivetti.

Sul tema degli impatti economici e sociali della cultura e della creatività, c’è stato invece il keynote speech in collegamento di PierLuigi Sacco, PhD, Professore di economia biocomportamentale presso l’Università di Chieti-Pescara, delegato rettorale all’internazionalizzazione, che ha condotto con il suo team di ricerca un’analisi sulla crescita innescata dal percorso di Matera 2019 per alcune delle realtà creative lucane che ne  hanno coprodotto il programma culturale, in termini economici, reputazionali, occupazionali, di competenze, partenariati attivati, accesso a bandi e finanziamenti  nazionali e internazionali. Una crescita confermata dalla rappresentante di questo gruppo di realtà, i cosiddetti “project leader”, Vania Cauzillo della Compagnia Teatrale l’Albero, la quale ha però sottolineato come, per mettere a frutto tutto questo patrimonio a vantaggio delle amministrazioni locali, sia necessario che il ruolo di queste realtà venga riconosciuto e legittimato dalle stesse amministrazioni, permettendo una collaborazione strutturata e sostenibile nel lungo termine.

Raffaele Vitulli, presidente del Cluster Basilicata Creativa, che riunisce le imprese culturali e creative della ragione, ha evidenziato quanto tali imprese siano fortemente apprezzate all’estero e quanto sia importante metterle nelle condizione di essere di supporto anche per il territorio locale, facendo leva sull’internazionalizzazione, lavorando sulla formazione di chi intende costruire il proprio percorso lavorativo in regione, attraendo talenti da fuori, costruendo reti e partenariati, sviluppando le infrastrutture.

L’ultimo focus tematico è stato dedicato all’onda lunga della Capitale Europea della Cultura, con le testimonianze di alcune realtà nate proprio sulla spinta di Matera 2019: Potenza Città italiana dei giovani 2024, Aliano Città candidata a Capitale italiana della cultura 2027, l’Associazione dei Volontari Open Culture 2019, nata dal team dei volontari di Matera 2019, la testata materana ECoCNews, unico spazio in Europa dedicato alle Capitali europee della cultura. Il Presidente Comitato Tecnico per Potenza Città italiana dei giovani 2024, Antonio Candela, ha spiegato come la candidatura di Potenza sia nata da un lavoro con oltre 500 giovani della città per individuare problemi  e cercare di risolverli insieme, creando per loro delle opportunità concrete. Il Sindaco di Aliano, Luigi De Lorenzo, ha testimoniato come in un borgo di 800 abitanti la ricca offerta culturale cresciuta negli anni, dagli spazi museali del percorso leviano fino al festival “La luna e i calanchi”, sia stata abilitante per lo sviluppo di un territorio delle aree interne.

Ferdinando Trotta, Presidente dell’Associazione Volontari Open Culture 2019, ha raccontato le diverse collaborazioni attivate a livello locale, nazionale e internazionale sul tema del volontariato culturale, anche in termini di formazione di nuovi volontari che scelgono di mettere a disposizione il proprio tempo a beneficio della collettività. Serafino Paternoster, fondatore di ECoCNews, già coordinatore dell’ufficio stampa di Matera 2019, si è invece collegato da Cluj-Napoca in Romania, dove era in corso di svolgimento la 13a conferenza di Culture Next, network di 34 città in rappresentanza di 19 Paesi europei, di cui la testata è diventata media partner. Insieme a lui, sono intervenuti Ştefan Teişanu, segretario generale di Culture Next, di cui ha illustrato gli obiettivi, e Beatriz Garcia, direttrice Associata del Centre for Cultural Value, che ha analizzato le nuove sfide per le città che vogliono diventare Capitali Europee della Cultura, a 40 anni dall’istituzione di questo titolo.

Le conclusioni del dibattito sono state affidate a Carmelo Petraglia, professore associato di Economia Politica presso l’Università della Basilicata, consigliere scientifico Svimez, il quale ha evidenziato la necessità di fare precise scelte politiche per combattere lo spopolamento, trasformando la città di Matera e la regione Basilicata da attraenti in attrattive, lavorando sull’inclusione e trattenendo i talenti. Operazioni su cui la Fondazione Matera Basilicata 2019 potrebbe sicuramente dare il proprio contributo.

A chiudere la giornata è stata la video performance live con intelligenza artificiale generativa realizzata dall’artista digitale, regista, motion designer, esperto di AI, Valerio Calabrese, che ha intrecciato i contributi dei panel con le risposte fornite dai software di AI interrogati sulla cultura di Matera e della Basilicata.

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