Stamattina una nostra delegazione ha assistito ai lavori della Quinta Commissione Ambiente della Regione Puglia in merito al depotenziamento del Polo microinquinanti ARPA Taranto.
Siamo insoddisfatti e basiti dopo le parole del Direttore Generale Avv. Bruno, degli altri dirigenti dell’ARPA Puglia e dell’Assessora all’Ambiente Avv. Triggiani che sono intervenuti stamattina. Restiamo convinti che siamo dinanzi ad un pericoloso e irresponsabile abbassamento della guardia su un tema che per Taranto e i tarantini è molto sensibile : la diossina e tutte le altre sostanze pericolose per l’ambiente e la salute.
Di fatto si sta verificando uno scippo delle competenze a favore degli uffici di Bari: l’audizione di oggi ha confermato che è stato trasferito a Bari il coordinamento del Polo microinquinanti ARPA Taranto, la struttura che presidiava il monitoraggio della diossina e di altre sostanze contaminanti a Taranto.
Infatti l’Unità Operativa Specialistica dotava di autonomia e molto specializzata sul monitoraggio dei microinquinanti a Taranto è diventata una sottostruttura all’interno di un’unità operativa responsabile di molti altri temi; di conseguenza non ci sarà più un investimento mirato, in termini di risorse umane e tecnologia, sul monitoraggio dei microinquinanti e le risorse si disperderanno in altre competenze dell’Agenzia.
La questione è rilevante per la salute pubblica perché il laboratorio dell’ARPA di Taranto si occupa di sostanze che entrano nella catena alimentare come la diossina e il PCB.
La levata di scudi dei tarantini non è dettata dal campanilismo o da personalismo, affatto. Deriva dalla consapevolezza che queste sono scelte già fatte a Taranto e in un passato recente.
Ci riferiamo al trasferimento a Bari del laboratorio di OLFATTOMETRIA nel 2017 con l’installazione dell’ olfattometro in via Caduti, a Bari. L’ARPA Taranto fu depotenziata al punto di diventare inoffensiva sul tema “puzze”.
Come è possibile poi prendere una decisione tale senza il coinvolgimento della Comunità ionica? Non è chiaro se sia stato sentito il Comitato d’indirizzo di Agenzia in base alle risposte date stamattina.
Chiediamo un dietro front perché se esiste il Piano Taranto, ripetiamo Taranto, con l’uso di fondi pubblici della Sanità regionale, è perché questi devono essere spesi a Taranto e per Taranto.
Vogliamo ricordare che siamo dinanzi ad una nuova fase nella vita dell’Acciaieria Ex-ILVA (nuovi acquirenti, riaperture di Altoforni), che vi sono nuove richieste di ampliamenti di discariche e di inceneritori. Riteniamo quindi opportuno ed indispensabile che il management di ARPA Puglia, realizzi la piena attuazione del PIANO TARANTO. Quel Piano che dal 2015 per decreto prevede uno stanziamento di 4 mln/€, ma oggi ne sono stati investiti poco più della metà.
Investimenti che devono servire ad aumentare il personale con le giuste e utili competenze, e rendere la sede di Taranto una prospettiva di lavoro motivante e non un taxi per altre sedi o enti. Oggi troppe persone competenti si perdono e cercano in altri ambiti la giusta gratificazione. Inoltre Arpa Puglia e la Regione dovrebbero provvedere al rinnovo delle attrezzature, che necessitano di essere rinnovate.
Frasi del tipo :“…per me esiste solo l’ARPA Puglia, non l’ARPA Taranto”, in questo contesto non servono, del resto in ILVA le ispezioni e i rilievi li compie il dipartimento ARPA di Taranto.
Europa Verde Puglia