Da scarti e sottoprodotti delle filiere agroindustriali nanomateriali sostenibili L’annuncio dell’avvio delle attività dalla PMI salentina Radice Cubica Srl .
Entra nel vivo il progetto BOREALE (BOtanical REsources for Alternative battEries), promosso dall’imprenditore salentino Paolo Vitali, a capo della PMI Radice Cubica srl, e altri partner, e presentato il 6 settembre scorso, in occasione dell’evento “Dalla ricerca all’agricoltura del domani – L’innovazione a servizio dell’economia circolare” presso la Facoltà di Scienze Agrarie e Alimentari dell’Università di Milano.
“Il progetto è sicuramente ambizioso” – ha dichiarato Vitali –“punta a sostituire le materie prime critiche, ovvero ossidi di cobalto, nickel e manganese, utilizzate nelle batterie elettriche al litio, con materiali attivi di origine vegetale. Valorizzeremo gli scarti dell’agricoltura e dell’agroindustria del Sud Italia, in un’ottica di economia circolare ad alto tasso di innovazione tecnologica”.
“A pensarci – spiega Vitali – sembra un sogno: riuscire a rivoluzionare il modo in cui sfruttiamo le risorse. Tuttavia, abbiamo scelto di trasformare questo sogno in una realtà concreta, e il nostro impegno è stato premiato.”
“Ci occuperemo -segue Vitali – di analizzare, trasformare e processare gli scarti delle filiere agricole industriali, con particolare attenzione alle parti legnose e fibrose di piante come la canapa, le piante aromatiche e alcuni cereali. Inoltre, testeremo i sottoprodotti derivanti dalle industrie del vino, dell’olio, del pomodoro e degli agrumi, solo per citarne alcuni”
Il progetto, dell’importo di 550.000 euro, si è classificato al primo posto nell’ambito in cui concorreva ed è stato ammesso a finanziamento all’interno dello spoke 8 di Agritech, con fondi PNRR dedicati alla produzione di nuovi materiali ad alto valore aggiunto, per la valorizzazione di scarti e sottoprodotti agricoli.
Il progetto BOREALE mira a sfruttare le risorse botaniche delle filiere agricole e agro-industriali del Sud Italia per produrre molecole redox, carbon dots e carboni micro-nanostrutturati, utilizzabili come materiali attivi in batterie sostenibili, creando così opportunità di sviluppo economico circolare e a basso impatto ambientale.
La proposta, con capofila ASCLA Società Cooperativa Impresa Sociale, vede il coinvolgimento, oltre a Radice Cubica srl, dell’Università del Salento, con il Laboratorio di Ingegneria Bioclimatica LIEMP coordinato dal Prof. Paolo Maria Congedo del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione e con il gruppo di ricerca della Prof.ssa Rosaria Rinaldi del Dipartimento di Matematica e Fisica “E. De Giorgi”.
A Lecce, inoltre, il CNR Nanotec, con il team guidato dalla Ricercatrice Luisa De Marco, è già impegnato nella realizzazione di batterie sostenibili di nuova generazione e il progetto BOREALE, affrontando il tema da un’altra prospettiva, rappresenta un’importante occasione per promuovere sinergie a livello territoriale, aprendo nuove opportunità di sviluppo tecnologico per rafforzare l’ecosistema innovativo del territorio salentino e favorire la competitività del tessuto imprenditoriale.