Dopo le esplosioni dei walkie-talkie di ieri in Libano che hanno causato circa 20 morti e oltre 450 feriti, anche tra i civili, la condanna dei paesi arabi è unanime
Nessuna rivendicazione, fino a questo momento, da parte di Israele in relazione alle esplosioni a catena che stanno seminando morte e distruzione a Beirut, ma anche in altre parti del Libano.
E’ di ieri infatti l’ennesimo episodio di un conflitto che sta assumendo preoccupanti proporzioni.
Dopo i cercapersone degli Hezbollah, ma anche di numerosi civili, ieri sono esplosi anche walkie-talkie, nonché pannelli solari in varie parti del territorio libanese.
Si teme che questi eventi siano solo il preludio di una guerra che potrebbe avere conseguenze disastrose per tutti. Intanto filtra la notizia di uno schieramento a nord delle truppe israeliane.
Come paventato dal Wall Street Journal, un attacco di terra israeliano sembra essere imminente, mentre gli Usa dichiarano di non volere un ampliamento del conflitto in Medio Oriente
Le reazioni
Mentre si indaga sulla ditta che ha costruito simili ordigni, che appare essere fittizia, arriva la condanna dell’Iran che giura vendetta per questi che definisce ‘ crimini contro l’umanità’. E inoltre si riserva di rispondere legalmente all’attacco subito dal suo ambasciatore in Libano, rimasto ferito durante l’esplosione a catena di martedì.
L’Ue chiede un’inchiesta indipendente sulle responsabilità di queste esplosioni a catena che stanno seminando morti anche tra i civili. Intanto l’Onu si riunirà nel pomeriggio per analizzare questa escalation di un conflitto che sta assumendo proporzioni terribili, cercando una soluzione ad esso.
Insomma il momento è drammatico e sembra sfumare sempre più una soluzione pacifica della crisi mediorientale.
Netanyahu, nel frattempo, ha parole di biasimo nei confronti della Gran Bretagna che”ha sospeso la licenza di 30 sistemi d’armi”, minando così quello che lui definisce “diritto a difenderci”. Una difesa che, alla luce delle migliaia di morti, sembra essere una giustificazione effimera.
Le notizie si susseguono
Il mondo è in subbuglio e i media internazionali forniscono notizie sull’evolversi dei fatti in un frenetico susseguirsi.
Secondo il New York Times sarebbe la Bac Consulting, azienda nominalmente ungherese, ad aver prodotto i cercapersone esplosivi inviati in Libano. Ma, in realtà, si tratterebbe di una ‘ società fittizia israeliana’, alle cui spalle vi sarebbero i servizi segreti dello Stato ebraico.
La notizia, come riferisce il noto editoriale statunitense, verrebbe da una fonte attendibile. Sarebbero stati infatti tre ufficiali dell’intelligence israeliana a rivelare i retroscena di questo piano. E addirittura sembra che già dal 2022 sarebbero stati inviati in Libano questo ordigni, Ma, ovviamente, dopo l’esortazione del leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, a non usare i telefonini, vi è stato un incremento della fornitura,
La vendetta
Si teme ora la reazione dell’Iran, ma soprattutto di Hezbollah il cui leader, Nasrallah parlerà nel pomeriggio.
S’infiamma dunque il Medio Oriente per una crisi senza precedenti. E le ore scorrono scandendo i momenti di un conflitto che sta dilagando.