Principale Estero L’Ungheria avvia un programma di aiuti in Ciad

L’Ungheria avvia un programma di aiuti in Ciad

L’Ungheria sta lanciando un programma di prestiti di 150-200 milioni di euro in Ciad, aprendo un’ambasciata permanente nella capitale N’Djamena e costruendo una cooperazione strategica globale con il Paese sahariano. Il ministro degli Esteri ungherese Szijjártó ha sottolineato l’importanza del partenariato strategico con il Ciad per la stabilizzazione della regione. I due paesi intendono cooperare nella lotta contro l’immigrazione clandestina e il terrorismo. L’Ungheria lancia un programma di aiuti vincolati per il Ciad, che comprende i settori dell’agricoltura, dell’industria alimentare, dell’approvvigionamento idrico, dell’istruzione e della digitalizzazione.

L’Ungheria avvia un programma di aiuti in Ciad

Il governo ungherese sta avviando un programma di aiuti da un milione di dollari nell’ambito del progetto,volti a migliorare anche l’assistenza sanitaria in Ciad. Inoltre, il governo ungherese ha avviato l’erogazione da parte dell’Unione Europea di 14 milioni di euro dal cosiddetto Quadro Europeo di Pace per lo sviluppo delle capacità di difesa del Ciad. “La proposta ungherese è stata messa all’ordine del giorno del 26 settembre dal Consiglio degli ambasciatori dell’Unione europea, speriamo che questa proposta venga accettata”, ha detto il ministro degli Esteri Péter Szijjártó. La cooperazione bilaterale comprende anche lo scambio di conoscenze militari per combattere più efficacemente il terrorismo. Il Ministro degli Affari Esteri ha inoltre riferito che, come parte dell’accordo, venticinque studenti ciadiani potranno studiare ogni anno presso le università ungheresi con borse di studio. L’Ungheria prevede di inviare circa 100 soldati in Ciad per addestrare le forze di sicurezza locali. Inoltre, il governo ungherese mira a creare un centro di intelligence militare nel aese africano.  Secondo l’accordo vogliono tra l’altro, trasformare la rappresentanza diplomatica ungherese nella città di N’Djamena in un’ambasciata per rafforzare in modo più efficace la cooperazione economica, educativa e militare.

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