di Alessandra Manna
Alessandro Giuli, 49 anni il prossimo 27 settembre, è il nuovo ministro della Cultura del governo Meloni. Prende il posto del dimissionario Gennaro Sangiuliano che, nel novembre 2022, lo nominò presidente della Fondazione MAXXI.
Romano, diplomatosi al Liceo Classico Torquato Tasso, Giuli ha frequentato Filosofia all’Università “La Sapienza”. Giornalista professionista dal 2004, nel corso degli anni ha collaborato con diverse testate, per poi passare al Foglio, diventando prima vicedirettore e poi condirettore fino al 2017. Quindi è stato direttore di Tempi e ha collaborato con vari quotidiani, da Linkiesta a Il Tempo, da Libero al Corriere dell’Umbria.
Giuli, sposato, con due figli, è stato opinionista tv e su Rai2 ha condotto “Seconda Linea” con Francesca Fagnani. Il nuovo ministro della Cultura è autore di alcuni libri, tra cui “Sovranismo per esordienti. Individui e potere tra identità e integrazione (Marsilio, 1999), “Il passo delle oche. L’identità irrisolta dei postfascisti” (Einaudi 2007), “Venne la magna madre. I riti, il culto e l’azione di Cibele romana” (Settimo Sigillo-Europa, 2012) e “Gramsci è vivo. Sillabario per un’egemonia contemporanea” (Rizzoli 2024).
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