Principale Arte, Cultura & Società Lo studioso Francesco Valente omaggia Spinazzola con una interessante monografia storica

Lo studioso Francesco Valente omaggia Spinazzola con una interessante monografia storica

Nel "1° Quaderno" di Francesco Valente, noto studioso e ricercatore locale, un quadro storico di Spinazzola nel XVIII-XIX secolo; a margine della presentazione dei disegni di Alberto Aldo

L'autore Francesco Valente

Spinazzola si arricchisce di una ulteriore  importante monografia storica grazie alle ricerche e agli approfondimenti fatti dallo studioso e ricercatore Francesco Valente.

Il progetto nasce da un’idea della sua gentile consorte, prof.ssa Elide Bozzani anima culturale sensibile del territorio, già docente di Lettere e presidente della locale Associazione culturale “Genius loci”.

Il volume, in formato A/4, poco meno di 100 pagine, con una copertina significativa  è stato presentato il 30 luglio 2024 alla presenza di un numeroso pubblico nella Sala Innocenzo XII.

Ad onorare l’evento il sindaco di Spinazzola Michele Patruno. Presenti anche la signora  Emilia Aquilecchia  e sua figlia Mariella Bovio, discendenti di illustri personaggi locali.

Il lavoro dell’autore, indicato come “1° Quaderno” di una serie in programmazione,  è stato arricchito dai contributi di altri cultori locali:

Vincenzo Cerabino, Martino Leporiere, Nicola Carrabba e Alberto Aldo, molti attivi sul territorio e con la collaborazione di Fedele Urgo.

L’opera contiene un segmento della storia della  città  narrata attraverso tre relazioni  riguardanti un lasso di tempo  di 125 anni circa, coincidente col periodo” borbonico” del Regno di Napoli (1735- 1860).

In dettaglio – dichiara F. Valente –  le relazioni riportate in copia  dal  “Quaderno” sono :

1.la relazione dell’avv. Fiscale Francesco Maria Gaudioso del 1735,  della Sacra Udienza di Basilicata con sede in Matera, da cui il Comune  di Spinazzola all’epoca dipendeva;

2.uno stralcio del Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli del 1797;

3.uno stralcio de “Il Regno delle Due Sicilie descritto ed illustrato” del 1853.

La relazione di F.M. Gaudiosio  aveva  lo scopo di fornire al Re un quadro chiaro della situazione socio-economica  dell’intero  regno,  in funzione della introduzione di riforme atte a migliorare le condizioni generali sia strutturali che sociali del regno e dei suoi sudditi.

Carlo di Borbone, attraverso la predetta relazione, prese atto della iniquità ed  inconsistenza della politica fiscale fino ad allora adottata che  aveva creato una evidente ingiustizia di carattere sociale fra i cittadini, ed una scarsa disponibilità di mezzi finanziari.

Il Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli, invece, fu  essenzialmente di carattere geografico descrittivo con le  indicazione di fiumi, laghi, golfi, promontori, vulcani, boschi ed altro, e di questi ne fornisce l’ubicazione, ed una relativa sintetica rappresentazione.

Con la terza   relazione, scritta da De Cesare ne “Il Regno delle Due Sicilie” descritto ed illustrato, F. Valente fa una citazione importante sull’editore di questa opera enciclopedica: Filippo Cirielli di Napoli, il quale nel 1836 fondò la celebre rivista illustrata a carattere divulgativo “Poliorama pittoresco”  che pubblicò fino al 1860; qui autori, artisti  e studiosi di varie discipline pubblicavano settimanalmente le loro ricerche e le loro opere.

Insomma,  era una miscellanea culturale di grande valore, dove si confrontavano i migliori intellettuali meridionali dell’epoca; fra questi viene ricordata la concittadina Emilia De Cesare  (probabilmente una parente dell’anzidetto scrittore)  che inviò alla rivista una 50ina di bozzetti di un pittore misconosciuto, un giovinetto  sordomuto spinazzolese, che la rivista ne pubblicò solo quello riferito agli zappatori.

Dalla descrizione di questi  elementi   – continua F. Valente –  si trae un quadro del tutto positivo della città;  mentre al contrario quando  il De Cesare  parla delle “ qualità morali” e delle capacità imprenditoriale delle classi più abbienti, ovvero dei ricchi proprietari  latifondisti, dei noti galantuomini, questi sono più inclini alla “oziosità…..lo state al fresco e lo verno al fuoco”; inoltre sono dediti al vizio del gioco delle carte, o che le  donne appartenenti alla ricca borghesia sfoggiano vestiti costosi, sprecando risorse a discapito magari  dell’economia territoriale dove sono necessari investimenti in agricoltura.

Da questa dettagliata descrizione del De  Cesare, il socio Alberto Aldo è riuscito a realizzare dei disegni che sono stati esposti durante il convegno.

   

 

 

 

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