Non poteva assolutamente mancare nella nostra soffitta dei libri, l’intellettuale universale, che ha fatto tutto quello che si poteva fare nell’arte rappresentativa, narrativa, nell’espressione musicale e in quella pittorica, nella teologia e nella filosofia per finire nella scienza
Johann Wolfgang von Goethe ci ha lasciato quello che è definito il suo magnum opus:il Faust; un’opera monumentale alla quale lavorò per oltre sessant’anni.
Il primo studioso che ragiono sul concetto di letteratura mondiale che è un po’ l’ossatura della nostra scelta editoriale di creare una soffitta di libri.
La sua biografia è imponente, è davvero un pessimo servizio alla sua figura tentare di riassumerla. Vi invitiamo a leggerla sull’enciclopedia della rete.
Invece concentriamoci sul libro.
Caro amico ti scrivo, cantava il compianto Lucio.
Del resto la trama del romanzo è composta da una serie di lettere che il protagonista invia al suo amico Guglielmo nel corso di 20 mesi (da maggio fino alla fine di dicembre dell’anno successivo).
In queste lettere c’è il racconto di Werther, una fitta e meticolosa tessitura di sentimenti, amore verso una ragazza, e sconforti e sofferenze per l’amore negato.
Una delusione che è investita anche dalle ipocrisie e dall’indifferenza tipiche dell’alta società con cui ha iniziato ad intrattenere rapporti.
Werther è giovane è colto e raffinato e rappresenta la difficoltà dei giovani di inserirsi nelle convenzioni sociali che limitino l’individuo e la capacità di farsi totalmente rapire dai sentimenti.
In questo senso il romanzo ha un valore universale e affascina.
In questo libro c’è tutto, com’è tipico nell’opera di Goethe. C’è il romanticismo e l’illuminismo, sentimento e ragione che si esprimono nel perenne conflitto che procura dolore.
Il libro è qui