Principale Attualità Comunicati stampa Parco Regionale Terra delle Gravine – ritardi ed opportunità

Parco Regionale Terra delle Gravine – ritardi ed opportunità

Negli scorsi giorni si è svolta la presentazione del libro “Le gravine del tarantino” di Valentino e Giovanni Valentini, presso l’agriturismo “valle delle rose”  di Massafra, a cura del Coordinamento provinciale per il Parco terra delle gravine.

Il Coordinamento  riunisce cittadini, comitati e associazioni impegnati nel decollo del Parco, area protetta regionale istituita nel 2005, ma sprovvista ad oggi degli organi gestionali previsti.

L’Ente provvisorio di gestione è, dall’anno di istituzione, la Provincia di Taranto,  ma una legge regionale  del 2017, proprio a causa dell’inerzia amministrativa dell’Ente provvisorio, ha stabilito che siano i Comuni del Parco a costituire un apposito consorzio per la gestione.

Anche qui, purtroppo, l’inerzia della maggior parte dei comuni ha spinto il Coordinamento Provinciale per il Parco  a chiedere l’applicazione del commissariamento straordinario della sua gestione, istituto previsto dalla stessa legge regionale.

Far partire il Parco significa sperimentare forme di economie sostenibili,  rispettose delle preziosi peculiarità del nostro territorio, segnato da decenni di industria pesante e da inquinamento, dando alle comunità locali valide e  non effimere alternative.

Durante la presentazione del libro “Le gravine del tarantino” è emersa, in tutta la sua importanza e urgenza, la necessità di tutelare la biodiversità di tali habitat, che accoglie straordinaria varietà di flora e fauna

Il Parco è uno strumento di valorizzazione e di tutela insieme, ma anche di opportunità di lavoro, come testimonia l’importante risultato ottenuto dalla Provincia di Taranto: 200.000 euro ottenuti grazie a un lodevole progetto che si è classificato all’ottavo posto a livello nazionale.

Gli obiettivi di tale progetto riguardano il monitoraggio della biodiversità degli ecosistemi delle nostre gravine con strumenti avanzati,, la valorizzazione delle attuali conoscenze, con particolare riferimento a specie protette e/o minacciate, la sensibilizzazione delle comunità locali,   a partire da scolaresche e categorie produttive legate al settore agro-zootecniico e turistico.

È essenziale in questa fase rilanciare la necessità di uscire dall’immobilismo e fruire delle opportunità che un Parco ben gestito può offrire: fondi europei e nazionali per la tutela delle gravine e dei loro habitat, marchi di qualità per la valorizzazione di prodotti e servizi, diversificazione e ampliamento  delle fonti di reddito per agricoltori e allevatori, forme ecocompatibili di fruizione del territorio.

L’elenco potrebbe continuare, in linea con gli obiettivi dell’agenda 2030 sullo sviluppo sostenibile, i cui principi sono stati messi in pratica dal Coordinamento molti anni prima dell’approvazione della stessa da parte dell’ONU.

Non siamo stati profeti, abbiamo semplicemente ascoltato l’urgenza di rispettare il pianeta che ci ospita, cominciando a tutelare e far conoscere l’eccezionale importanza della Terra delle Gravine.

Estremamente positivo, quindi, che il progetto della Provincia abbia risorse e strumenti per il censimento e la tutela della biodiversità delle gravine in modo sistematico e scientifico.

Ma a maggior ragione, pensiamo che sia giunto il momento di assicurare al Parco una governante efficiente ed efficace che possa operare con l’immediata approvazione di un Piano di sviluppo socio-economico e utilizzare proficuamente tutte le molteplici opportunità di finanziamenti.

Marinella MARESCOTTI

Preneste ANZOLIN

Emiliano MONTANARO

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