
di Nicoletta Montesano Rechtien.
Il nome “Palestina” deriva dalla regione della Filistea.
La Filistea era una regione abitata dai Filistei, un popolo antico che viveva lungo la costa meridionale di quella che oggi è un territorio costiero poco più grande della Striscia di Gaza.
I Filistei sono noti principalmente dalle fonti bibliche, dove sono spesso descritti come nemici degli Israeliti ma non c’entrano nulla con gli arabi, popolazione immigrata dopo il settimo, decimo secolo dopo Cristo.
Il termine “Palestina” deriva dal nome greco “Palaistínē” (Παλαιστίνη), che si riferisce alla terra dei Filistei (in ebraico “Peleshet”).
I Greci adottarono questo termine e lo utilizzarono per indicare una regione più ampia rispetto al territorio originario dei Filistei.
Gli Assiri e i Persiani utilizzarono termini simili per riferirsi alla regione.
Ad esempio, gli Assiri chiamavano la regione “Palashtu” o “Pilistu”.
Dopo la rivolta di Bar Kokhba (132-135 d.C.), l’imperatore romano Adriano ribattezzò la provincia di Giudea come “Syria Palaestina” nel tentativo di minimizzare l’identità ebraica cioè dei “padroni di casa” insieme ai cristiani ex ebrei, della regione.
Questo nome divenne poi “Palestina”, da notare, e non è un caso, che la pronuncia in arabo della parola Palestina e palestinesi, assomiglia foneticamente a Filisteia più che Palestina.
Il nome “Palestina” ha avuto diverse connotazioni attraverso i secoli, riferendosi inizialmente a una regione specifica dominata dai Filistei, poi a una provincia romana, e infine a un termine più generale per la regione geografica che comprende l’odierna Israele, la Cisgiordania, e la Striscia di Gaza.
In sintesi, il nome “Palestina” ha origini antiche che risalgono alla regione della Filistea e ai suoi abitanti, i Filistei, ma nel corso della storia il termine ha assunto significati geografici e politici più ampi.
L’origine del nome e dei popoli primigeni nulla hanno mai avuto a che fare con gli arabi, popolazione immigrata in Israele / Palestina nello stesso periodo in cui immigrarono anche nel magreb e medio oriente in generale cioè dopo il settimo / decimo secolo dopo Cristo nel qual periodo rasero a zero in nord Africa la cultura, lingua, usi e costumi locali, obbligando solo l’uso della lingua araba degli immigrati colonizzatori e la loro cultura alloctona.
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Nel Corano, ci sono alcuni passaggi che fanno riferimento alla Terra Santa e alla concessione della terra agli Israeliti. Ecco i principali versetti che vengono spesso citati in questo contesto:
### Sura Al-Ma’idah (5:20-21)
In questo versetto, Mosè parla agli Israeliti e menziona la Terra Santa:
> “Ricorda quando Mosè disse al suo popolo: ‘O mio popolo! Ricordate la grazia di Allah su di voi quando Egli ha posto tra di voi profeti e vi ha fatto re e vi ha dato ciò che non aveva dato a nessun’altra creatura. O mio popolo! Entrate nella terra santa che Allah vi ha destinato e non tornate indietro, altrimenti perirete.’”
### Sura Al-A’raf (7:137)
In questo versetto, si menziona la promessa della terra agli oppressi:
> “E facemmo ereditare al popolo che era stato oppresso le terre orientali e le terre occidentali, che abbiamo benedetto. Così si compì la buona promessa del tuo Signore ai Figli di Israele, perché avevano sopportato con pazienza; e distruggemmo ciò che Faraone e il suo popolo avevano costruito e ciò che avevano innalzato.”
### Sura Al-Isra (17:104)
In questo versetto, si fa riferimento alla Terra Promessa ai Figli di Israele:
> “E dicemmo ai Figli di Israele, dopo di lui: ‘Abitate la terra, e quando giungerà la promessa dell’ultima ora, vi riuniremo in una mescolanza’.”
Questi versetti indicano che, secondo il Corano, Allah aveva assegnato la Terra Santa ai Figli di Israele.
Tuttavia, è importante notare che le interpretazioni moderne di questi versetti da parte dei musulmani (che però dicono in altri momenti che il Corano non si può interpretare) possono variare tra studiosi e tradizioni islamiche diverse.