
In base ai dati EFFIS nell’estate del 2023 la regione Puglia è risultata terza in Italia per la superficie percorsa da incendi. Per l’estate 2024 è stato dichiarato lo stato di grave pericolosità dal 15 giugno al 30 settembre per tutte le aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo sul territorio regionale.
L’European Forest Fire Information System EFFIS è un sistema che fornisce una piattaforma per consentire un ampio scambio di dati e informazioni fra nazioni, per il monitoraggio e la mappatura degli incendi boschivi, quindi dei loro effetti sull’ambiente. Rammentiamo che quasi il 48% delle aree forestali interessate da incendi, durante la stagione incendi del 2023, era all’interno di aree naturali protette (dati ISPRA). Al progetto EFFIS collaborano esperti provenienti da 43 paesi di Europa, Medio Oriente e Nord Africa. Dal 2015, è una delle tre componenti del programma Copernicus Emergency Management Services (EMS) dell’EU.
È un GIS, un sistema informativo geografico, che fornisce informazioni storiche e allo stesso modo informazioni sugli incendi boschivi quasi in tempo reale, per le regioni europee, mediorientali e nordafricane. EFFIS segue ogni incendio nell’intero ciclo vitale, fornendo informazioni sulle condizioni pre-incendio e post- incendio, inoltre si avvale del modulo “Fire News”, una piattaforma WEB GIS che geolocalizza e archivia tutte le informazioni pubblicate su Internet in qualsiasi lingua europea, relativamente agli incendi boschivi.
Producendo ogni anno la descrizione cartografica delle aree che hanno subito degli incendi, un grande progresso metodologico si è avuto con l’entrata in orbita dei satelliti Sentinel-2 dotati del sensore Multi Spectral Instrument (MSI). Tali sensori hanno permesso di migliorare la risoluzione spaziale dei dati elaborati da EFFIS, permettendo di individuare anche superfici incendiate con dimensioni inferiori a 30 ettari. È stato stimato che, con i dati di Sentinel-2 con il sensore MSI, dal 2019, EFFIS abbia migliorato la capacità di riconoscere le aree degli incendi con una dimensione minima di circa 5 ettari, quindi si è raggiunto il riconoscimento del 95% delle superfici annualmente interessate da incendi in Europa, in precedenza era l’80%.
In base ai dati EFFIS nell’estate del 2023 la regione Puglia è risultata terza in Italia per la superficie interessata da incendi, pari a 2.287 ettari, quindi dopo la Sicilia (51.307 ettari) e la Calabria (13.697 ettari), seguita dalla Sardegna (2.245 ettari) e dalla Campania (1.490 ettari). Non sorprendano i dati della Sicilia, dove nella sola provincia di Palermo si è avuto un terzo del totale delle superfici forestali percorse da incendio nella stagione estiva del 2023. In Puglia le aree maggiormente colpite sono state quelle di transizione (1.581 ettari), cioè le superfici con una copertura di specie arboree non omogenea.
In Italia gli incendi erano alquanto rari nel primo mese del periodo di maggiore calura estiva sotto osservazione (che va dal 15 giugno al 15 settembre 2023), e interessavano poche centinaia di ettari di terreno, ma nel secondo mese di tale periodo sono andati in fumo più di 50mila ettari di superficie, pari al 68% di tutta la superficie nazionale interessata da incendi estivi.
Per l’estate 2024 è stato valutato che sul nostro territorio regionale esistono già le condizioni che predispongono notevolmente al rischio di innesco e propagazione di incendi boschivi, inoltre la situazione è particolarmente aggravata dalle temperature che si stanno registrando e che sono più elevate rispetto alla media stagionale, a tutto ciò potrebbero aggiungersi ulteriori condizioni di criticità quali “temperature estreme, aridità dei suoli, periodi di siccità, particolari condizioni climatiche e di vento, nonché l’aumento della pressione antropica legata all’afflusso turistico”.
Gli incendi boschivi che interessano l’intero territorio regionale possono causare la distruzione del patrimonio boschivo, con conseguente dissesto del territorio, mettendo ulteriormente in pericolo l’incolumità delle popolazioni residenti nelle aree boschive o adiacenti. Pertanto con decreto regionale, pubblicato in questi giorni, è stato dichiarato lo stato di grave pericolosità dal 15 giugno al 30 settembre “per tutte le aree boscate, cespugliate, arborate e a pascolo della Regione Puglia”, con il conseguente Stato di allerta per tutte le strutture operative del Servizio Anti-incendio boschivo regionale (A.I.B.), la cui operatività passa, come da decreto regionale, da H12 a H24 anche nei giorni festivi e prefestivi.
Inoltre il decreto stabilisce che chiunque avvisti un incendio, anche solo nelle vicinanze di tali aree, che riguardi anche eventuali strutture e infrastrutture antropizzate all’interno, è tenuto a comunicarlo immediatamente alle Autorità locali competenti riferendone i dati per la corretta localizzazione.
Sono stati quindi definiti divieti tassativi in tali aree di accendere fuochi di ogni genere; di far brillare mine o usare esplosivi; di usare apparecchi a fiamma o elettrici; di usare motori (con l’eccezione di quelli occorrenti per eseguire i lavori forestali autorizzati), quindi il divieto di usare fornelli o inceneritori che producano faville o brace; il divieto di fornaci, forni a legna, divieti di discariche pubbliche e private incontrollate; e ancora tra gli altri il divieto di fumare, gettare fiammiferi, sigari o sigarette accese.
Ovviamente è anche vietata qualsiasi attività pirotecnica, accendere fuochi d’artificio, lanciare razzi e/o mongolfiere di carta con fiamme libere, talvolta presenti nelle feste patronali del nostro sud, quindi ogni altro articolo pirotecnico.
Troviamo anche il divieto tassativo di transitare e/o sostare con autoveicoli su strade non asfaltate all’interno di aree boschive; quindi il divieto di transitare con mezzi motorizzati fuori dalle strade statali, provinciali, comunali, private e vicinali, con l’eccezione per i mezzi di servizio e per le attività agro-silvo-pastorali. Infine anche il divieto di abbandonare rifiuti nei boschi e in discariche abusive.*
Sempre riguardo alla prevenzione e alla lotta attiva antincendio boschivo, per il sostegno anche agli enti locali, è stato disposto lo scorrimento della graduatoria dei progetti presentati nel 2023, sino a consentirne il finanziamento per tutti gli altri 16 comuni i cui progetti avranno un contributo pari a 5mila euro cadauno per un totale di 80mila euro, quindi una lotta attiva agli incendi 2024 secondo le richieste del 2023. Gli interventi per la lotta antincendio dei 16 comuni dovranno essere svolti entro il 30 settembre prossimo e le spese dovranno essere rendicontate entro il 31 ottobre successivo.
Osserviamo inoltre che l’aumento delle temperature globali può ridurre le precipitazioni in molte regioni, la perdita di boschi e foreste può ridurre la capacità del suolo di trattenere l’acqua, l’urbanizzazione riduce l’assorbimento dell’acqua piovana nel suolo e la relativa raccolta, l’uso eccessivo delle risorse idriche, a causa del caldo, finisce con l’esaurirle.
La siccità prolungata crea le condizioni più favorevoli per gli incendi, non tralasciando i contributi dell’attività umana come ad esempio mozziconi di sigarette accesi e lanciati indiscriminatamente, lì dove magari vi sia un accumulo di materiale infiammabile come foglie secche e rami morti. Pertanto, in un circolo vizioso, la siccità fa aumentare il rischio di incendi e gli incendi a loro volta possono contribuire alla desertificazione e all’aggravarsi delle condizioni di siccità.
Certamente le notizie di questi giorni sono alquanto allarmanti, visto anche il problema della crisi idrica, causata dalla siccità, come lamentano gli agricoltori pugliesi, nonostante il loro impegno per la diffusione di sistemi di irrigazione a basso consumo e la ricerca per lo sviluppo di coltivazioni a basso fabbisogno idrico.
L’osservatorio ANBI sulle risorse idriche riporta tra le sue recenti news che per il distretto del Po il serbatoio di risorse idriche è garantito , in Emilia Romagna le falde acquifere sono ricaricate, in Puglia si corre ai ripari con i fondi del PNRR, infatti è stato inaugurato un nuovo impianto irriguo, nella Capitanata, ad alta efficienza, con “l’obbiettivo dichiarato di risparmiare in tutta Italia, da qui ad un anno, almeno un miliardo di metri cubi d’acqua, grazie ad innovazione ed efficientamento della rete irrigua.”
Per correre ai ripari dal caldo che inizia ad interessare la nostra regione è anche attivo sul sito della Protezione Civile della Puglia il Bollettino delle ondate di calore emesso dal Ministero della Salute per la stagione estiva 2024, consultabile al seguente link: https://www.salute.gov.it/portale/caldo/homeCaldo.jsp, inoltre tutta la popolazione è invitata a consultare periodicamente il sito della Protezione Civile (https://www.regione.puglia.it/web/protezionecivile/elenco-notizie).
*I Sindaci in qualità di autorità di Protezione Civile sono tenuti a diffondere il contenuto del Decreto, mediante apposita Ordinanza comunale, entro quindici giorni dalla sua pubblicazione sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia, pertanto entro il 22 giugno prossimo.