
Legate da un fiocco di neve viola: Amanda e Carol, madre e figlia.
Vancouver BC – Era il lontano 1996, un anno particolarmente nevoso, con un po’ di ritardo, proprio come faceva la neve cadendo dal cielo, venne al mondo la piccola Amanda Tood. Nel suo percorso di crescita i fiocchi di neve erano diventati parte essenziale della sua vita, così tanto da controllare spesso le previsioni del tempo nella speranza di vedere i morbidi fiocchi bianchi, danzare nell’aria.
Come per magia, nel giorno del suo compleanno, la neve le regalava un dolce paesaggio incantato che lei ammirava con occhi sbalorditi. Uno dei ricordi più vividi nella storia di Amanda, afferisce ad uno dei suoi compleanni durante il periodo scolastico. Quel giorno invitò molti amici a casa sua, quando, improvvisamente, iniziò a nevicare così intensamente che tutti vollero uscire a giocare nella neve, ma nessuno era preparato con l’abbigliamento adatto. Nulla, però li impedì di esaudire quella voglia, così, dopo una serie di telefonate ai vicini e agli amici, riuscirono a procurarsi vestiti adeguati trasformando quella nevicata improvvisa in un’esperienza divertente e indimenticabile.
Correndo e ridendo nella neve, i ragazzi si scambiarono scherzi e battute mentre i fiocchi continuavano a cadere dal cielo. La magia della neve trasformava la notte in un’avventura senza fine, resa ancora più speciale da tazze di cioccolata calda fumante con marshmallow e biscotti serviti alla fine della giornata.
Quella stessa notte, Amanda e i suoi amici avevano capito il vero potere della neve: era in grado di creare momenti memorabili, rendendo ogni compleanno di Amanda ancora più speciale, e, questo era esattamente ciò che la giovane ragazza aveva sempre desiderato: un compleanno avvolto dalla delizia della neve.
Amanda era un’adolescente come tante, desiderava tutto ciò che vedeva in tv così, così un giorno, sua madre Carol, decise di darle il soprannome di “Principessa Fiocco di Neve”. Ma quel nomignolo aveva anche un significato speciale, la sua nascita in una fredda e nevosa giornata d’inverno.
Il destino volle che nell’ultimo Natale passato insieme, madre e figlia andarono a fare shopping per aggiungere un nuovo ornamento all’albero di Natale di famiglia. Amanda scelse con cura un bellissimo fiocco di neve viola, che rappresentava perfettamente la sua personalità unica e affascinante. Da quel momento in poi, quell’ornamento speciale diventò il più amato e rispettato tra tutti gli altri, occupando sempre il posto d’onore come primo ad essere appeso sull’albero e mai riposto con le altre decorazioni natalizie.
Quel fiocco di neve viola divenne un simbolo di amore e connessione tra Amanda e sua madre, un ricordo tangibile di un legame indissolubile che superava le sfide del tempo e della distanza. E così, ogni Natale, entrambe si ritrovavano insieme per adornare l’albero con quel prezioso ornamento, ricordando con nostalgia i bei momenti trascorsi insieme e rafforzando il legame speciale che le univa.
All’età di 15 anni Amanda, decise di condividere una sua foto intima con un estraneo su Internet, scelta che ebbe conseguenze devastanti sulla sua vita.
Dopo aver inviato la foto, Amanda fu oggetto di ricatti da parte dell’uomo a cui l’aveva inviata. Lo stesso la minacciò di condividere la foto con i suoi amici e familiari se non avesse continuato ad inviargliene altre. Nel rifiuto la foto fu condivisa su Internet iniziando a circolare rapidamente portando a un diffuso cyberbullismo e abusi sessuali. Da lì, gli sforzi per cambiare scuola e città, ma Amanda continuò ad essere perseguitata e umiliata, sia online che offline.
La sofferenza psicologica causata dal revenge porn e dal cyberbullismo ebbe un impatto devastante sulla vita di Amanda. Soffrì di depressione, ansia e attacchi di panico. Tentò il suicidio diverse volte, e nel 2012 riuscì a togliersi la vita.
Dopo la sua morte, fu creato un movimento chiamato “Amanda Todd Legacy” per combattere il cyberbullismo e il revenge porn. La madre di Amanda, Carol Todd, lavorò instancabilmente per diffondere consapevolezza su questi problemi fornendo sostegno alle vittime.
La storia di Amanda Todd è un triste esempio delle conseguenze devastanti del revenge porn. Rappresenta un richiamo alla necessità di proteggere la privacy e l’integrità delle persone, nonché di educare sulle conseguenze negative del cyberbullismo e del sexting non consensuale. La sua storia ha ispirato azioni positive per combattere questi fenomeni e promuovere un ambiente online sicuro e rispettoso.
In risposta a casi come quello di Amanda Todd, molti paesi hanno introdotto leggi specifiche per affrontare il revenge porn. Oltre agli Stati Uniti, diversi altri stati hanno promulgato leggi che rendono illegale la condivisione non consensuale di materiale sessualmente esplicito. Alcune di queste leggi prevedono sanzioni penali e civili per i responsabili e offrono protezioni alle vittime, come la possibilità di richiedere l’eliminazione delle immagini o il risarcimento dei danni subiti.
Anche in Europa sono state adottate misure legislative per contrastare il revenge porn. Nel Regno Unito, nel 2015, è entrato in vigore il Criminal Justice and Courts Act, che rende punibile la condivisione non consensuale di materiale sessualmente esplicito con l’intento di causare danni emozionali o finanziari alla vittima. Inoltre, il General Data Protection Regulation dell’Unione Europea introduce misure per proteggere la privacy e il controllo dei dati personali, che possono essere utilizzate anche per affrontare il revenge porn.
In Italia, la legge contro il revenge porn è stata introdotta con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 5 febbraio 2019, n. 12, decreto che modifica il Codice Penale italiano e prevede sanzioni per chi diffonde immagini o video a contenuto sessuale senza il consenso della persona coinvolta. Le sanzioni possono arrivare fino a sei anni di reclusione se il fatto è commesso mediante internet o altri sistemi informatici.
Ricordando che il revenge porn distrugge vite e spezza i cuori, è ora di fermare questo atto vile e criminale.