Un successo inatteso per la XVI edizione del raduno nazionale dei poeti nella piccola perla dell’Adriatico
di Luigi Pizzuto
Una giornata tranquilla, fuori dal comune, che ha deciso, ancora una volta, di non cedere affatto il passo alla nuova stagione. Un appuntamento ricco di luce e di sole tra il Meridiano che guarda l’imponente Castello di Federico II, i suoi bastioni e un pò tutto il fronte a svariati toni cromatici delle graziose casette del borgo. Vivaci e piene di calore.
Puntualmente emozionano. Tra tanti toni d’azzurro, sorrisi e voci dell’io che, come d’incanto, rincuorano e aiutano a tirar fuori il canto migliore delle emozioni. Ed è in questo magnifico contesto, che, puntualmente, lascia il segno nei partecipanti venuti da fuori, la musa Calliope si mostra in tutta la sua delicata bellezza. E fa sentire la voce suadente della poesia con i suoi rintocchi più felici. Tra tante voci intime, tranquille, com’è il tono dell’Adriatico in questo momento, appartenenti alla cultura dell’habitat marino, torna in auge, così, a tutto campo, il ventaglio dei sentieri dell’io. Sussulta la vita in prossimità della riva. Lo scambio culturale poi tra gruppi diversi favorisce sicuramente la crescita di nuovi rapporti e di nuove esperienze. La gioia è qui. Le carezze della poesia curano ogni ferita. L’edizione di quest’anno ha messo in primo piano pertanto tanta voglia di fare. Lo spirito poetico ne esce rafforzato.
Nel corso delle declamazioni la parola si carica di sensibilità, ma anche di denunce necessarie verso tutto ciò che non va. Il verso poetico fa sentire nel suo cammino la forza di uno spirito attivo e la voglia di tante dolcezze del cuore che il mondo di oggi mortifica. Tende a demolire. La Sala Convegni dell’Hotel Meridiano accoglie tanti gruppi di poeti venuti dal Molise e da fuori regione per declamare, appunto, componimenti poetici freschissimi. Destinati ad amare di più la pace, la natura, le cose e le persone che ci circondano. Come da programma, in definitiva, in sala, in mattinata, e nel pomeriggio tra i vicoletti del borgo, la poesia prende il volo. Va oltre. Abbracciando, lungo il cammino, tra cielo e terra, il linguaggio segreto dei versi e i moti dell’anima. Tutti diversi. Antonio Mucciaccio, valente storico e profondo conoscitore dei Canti e delle terzine della Divina Commedia, conduce abilmente la XVI edizione di “Termoli Porto dei Poeti”.
Tra non poche curiosità letterarie appassiona i presenti. La poetessa Rossella De Magistris si è occupata dei i vari aspetti organizzativi. Quest’anno hanno partecipato all’iniziativa L’Isola di Gary di Bari, I Poeti del Borgo Angioino di Colletorto, l’Archeoclub di Termoli, I Poeti al Meridiano, La Nave dei Poeti, Canto alle Stelle di Boiano, Poesia in Alta Quota di Morrone del Sannio, una casa editrice triestina, autori provenienti da Parma, Bari, Trani, Foggia, Ortanova, Calitri. Insomma un bel gruppo, presente con svariate passioni ai piedi del Meridiano, nel pomeriggio, sotto il calore del sole, nei vari punti della passeggiata ai piedi del castello e tra i vicoli stretti intorno alla cattedrale, ha continuato a declamare i miti, i baci del sole, le gemme, la terra spaccata, il respiro dei giorni, le tenerezze, la voce del mare, i vuoti, i salti dell’io verso il nulla, la ninfa Eco, le fioriture, le spine d’autunno nel mare magnum della vita. Nei momenti pieni di gioia di vivere, tra sole, emozioni e armonia, come precisa la poetessa Maria Pia Latorre, “La poesia è un filo di luce che unisce. Lo stare insieme inanella le parole in rosari di spine e ghirlande di fiori”. La poesia è un fluire di voci. Delicate dentro e fuori.
Che la parola raccoglie. Infiamma. Canta. Porge. Regala. “Cant’arsi”, precisa altresì la poetessa Lucia Diomede, significa bruciare il proprio respiro per divenire respiro comune. Voce di tutti. Oscar De Lena, presidente dell’Archeoclub, attivo come sempre, ha guidato i gruppi poetici in visita al borgo per far conoscere le radici storiche più antiche di Termoli bagnate dal mare. “I versi declamati dai poeti, precisa Oscar De Lena, hanno animato una inedita passeggiata, piena di emozioni e di tante curiosità, sotto il muraglione nei pressi del trabucco, sui resti circolari della Torre Tornola, nella piazza della Cattedrale e, sul calar della sera, sul terrazzo del Castello Svevo, mentre i riflessi allungati delle ultime luci provenienti dal lungomare si adagiavano senza sussulti sulle ultime acque del mare. Come un lago. Fino agli scogli”.
Nell’intermezzo, L’Isola di Gary di Bari, a scena aperta, ha presentato Cucù di Britten. Una toccante composizione, brevissima, a più voci. Ecco l’elenco dei poeti e degli amanti della scrittura: Rossella de Magistris, Mugnano Maria Carmela, Serra Rosa, Foggetti Maria, Romita Vito, Egizia Priore, Pennella Giuseppe, Bocale Lucia, Cerio Clementina, Virginia Notarpasquale, Emilio Sansone, Mancinella Luciano, Elvira Di Lena, D’Angelo Laura, Angelo Marolla, Luisa Palmieri, Adelmina Di Cienzo, Ambrosio Lina, Maria Pia Latorre, Sandro Marano, Dina Ferorelli, Letizia Cobaltini, Lucia Diomede, Luisa Parato, Barbara Gortan, Rosalia Ruggiero, Luigi Pizzuto. Una pagina piena di sole che brilla sulla poesia. L’unica musa capace di intercettare le luci e i migliori toni emotivi. Utili al nostro cammino.
Sull’esperienza vissuta in prima persona, il poeta barese Vito Romita dedica “A Termoli” questi suoi magnifici versi: “Si può sognare il vento? Io lo sento, io lo sento! Tra un nuovo amico e l’immenso Federico, tra storie di pirati e di Templari, con passione e maestria raccontate, nel Porto dei Poeti sono approdato, pirata di giornata, non a rubar, ma versi d’altre anime ad ascoltar. E allora? Ho visto la Bellezza! Termoli mi hai fatto tenerezza. Forte con le tue antiche pietre, ma nel cor parole di seta, animo da poeta, a scrivere con i tuoi occhi tuffati nei miei ancora e ancor… Poesia!