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Indi Gregory, i pensieri di papa Francesco e i miei pensieri

Renato Pierri

Papa Francesco “si stringe alla famiglia della piccola Indi Gregory, al papà e alla mamma, prega per loro e per lei, e rivolge il suo pensiero a tutti i bambini che in queste stesse ore in tutto il mondo vivono nel dolore o rischiano la vita a causa della malattia e della guerra”. Lo ha comunicato il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Non è la prima volta che mi trovo ad avere gli stessi pensieri di Papa Francesco, con la differenza che papa Francesco, essendo Papa, dice solo in parte ciò che pensa. A mio parere il Papa, che riguardo alla vicenda di Indi Gregory non ha pronunciato una sola parola contro la decisione dei giudici inglesi, e non ha straparlato di sacralità della vita come stanno facendo tanti, ha voluto dire: non sarà il caso, anziché preoccuparci tanto di tenere in vita a tutti i costi una bambina alla quale la vita già è stata negata da una malattia incurabile, preoccuparci dei bambini palestinesi che stanno morendo ogni giorno per stenti, oppure perché fatti a pezzi dalla bombe israeliane?

Io capisco i genitori della bambina Indi. Sono attaccati alla loro piccola e vogliono tenerla ancora attaccata alle macchine, non rendendosi conto che prolungare inutilmente (ripeto: inutilmente) le sue sofferenze, non è fare il suo bene. Bisogna pensare unicamente all’interesse della bambina ed agire solo nel suo interesse. Sono certo che questo fanno i giudici inglesi. La stessa cosa accadde nel 2017 per il piccolo Charlie Gard.

Renato Pierri

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