
Novità: anche un solo condomino può installare un piccolo impianto fotovoltaico senza autorizzazione.
Un fitto programma messo in campo da quattro Associazioni culturali: Argomenti 2000; Confconsumatori Altamura – Amlet – e Altamura in Dialogo, tutte racchiuse in unico logo “Dialoghi altamurani 2023”, col patrocinio del Comune di Altamura.
Con la brochure messa a disposizione dagli organizzatori nella sala convegni “A. Giorgio” dell’ABMC, in Piazza Zanardelli 18, al primo appuntamento di venerdì scorso 22 settembre 2023, si è avuto contezza della portata dei temi che saranno affrontati da ottobre prossimo fino al 24 febbraio 2024.
L’introduzione fatta dal direttore del periodico “Altamura in dialogo”, Gennaro Clemente, ha praticamente attirato l’attenzione del numeroso pubblico presente, che si è sentito stimolato ad ascoltare fino all’ultimo il dibattito avviato dai relatori sul tema delle “Origini e ragioni delle Comunità energetiche”.
Ospiti al tavolo: prof. Enzo Colonna, già Consigliere regionale; dott.ssa Loretta Moramarco assegnista di ricerca Università di Bari e già assessore all’ambiente con la precedente amministrazione Melodia; Pietro Ninivaggi, imprenditore e presidente della società Agrilucana Energy, capogruppo delle società EN.FO Service; e l’ex consigliere regionale della Basilicata Franco Mollica.
Ha moderato Michele Micunco, Presidente della Confconsumatori di Altamura.
Scopo di questo primo appuntamento è stato quello di contribuire a diffondere in maniera più capillare la normativa della conversione energetica, soprattutto in virtù delle situazioni di violenze estreme del cambiamento climatico in corso: siccità, nubifragi, bombe d’acqua, effetto serra, e approvvigionamento con costi elevati del gas proveniente da altri paesi, premesso che quello russo non è più disponibile a causa del conflitto Russia-Ucraina.
La conversione energetica è diventata prioritaria sul territorio nazionale, per raggiungere entro il 2030 la copertura del fabbisogno delle utenze domestiche, per le quali la normativa attuale sembra non essere stata ben recepita dalla popolazione per le tante sacche di diffidenza.

L’autosufficienza energetica passa attraverso vari step dell’energia rinnovabile ha esordito Enzo Colonna, cioè con l’installazione di impianti fotovoltaici (pannelli solari); con pale eoliche; fonte idraulica/idrica; geotermica.
Questa materia è stata dichiarata di interesse pubblico prevalente, tenendo presente anche gli eventuali rischi di conflitto con la tutela dell’ambiente, del suolo ed altri impedimenti. La direttiva madre 2018, detto “tout court” è quella delle comunità energetiche, recepita in Italia con notevole interesse.
Ogni regione deve installare una serie di impianti di una determinata potenza; fino ad arrivare ad una potenza ottimale di megawatt.
L’indipendenza energetica in Italia è diventata prioritaria; le fonti fossili sono ormai bandite a causa di una elevata emissione di inquinanti, tant’è che l’Italia è stata bastonata a seguito dell’emissione di azoto; molte regioni italiane – ha aggiunto Loretta Moramarco – sono state dichiarate potenzialmente inquinanti negli ultimi tempi.
Questo tipo di accelerazione richiesta dalla Comunità europea, pone comunque seri problemi di natura economica che ricadono su famiglie a reddito basso.
L’art. 43 della costituzione prevede il trasferimento dell’energia elettrica prodotta dalle comunità energetiche (privati) agli enti pubblici.
Le comunità energetiche, giusto per chiarire il concetto, sono quei gruppi di privati, o anche singolo, che producono un dato quantitativo di energia elettrica per coprire il proprio fabbisogno; l’eccedenza accumulata può essere venduta e immessa nella rete nazionale.
L’intervento dell’ex consigliere della regione Basilicata, Franco Mollica, sollecitato dal Presidente Pietro Ninivaggi, ha ulteriormente chiarito questo concetto delle Comunità energetiche in maniera semplicistica, tenuto conto della sua esperienza nella commissione ambiente nel 2010; questa sperimentazione gli ha permesso di avviare e costituire delle Comunità energetiche, con l’obiettivo di raggiungere entro il 2030 i parametri fissati dalla Comunità europea, mediante rilascio di autorizzazioni sui grandi impianti, e comunque rispettando i principi costituzionali.
La “produzione diffusa dell’energia” può essere incentivata solo attraverso le CER/comunità di energie rinnovabili; e soprattutto con l’installazione di piccoli impianti per i quali a breve entrerà in vigore entro la fine di ottobre 2023 il decreto attuativo.
Le CER prima funzionavano come gruppo d’acquisto, la producevano e la consumavano loro; mentre ora la UE/Unione Europea sta incentivando la costituzione delle CER per le quali ha messo a disposizione una dotazione di finanziamenti di 2miliardi e 200 milioni di euro, partendo dalle piccole comunità inferiori ai 5 mila abitanti.
Altro dettaglio che è scaturito dal dibattito con l’intervento del presidente Pietro Ninivaggi è quello che i condomini possono accedere alla produzione diffusa dell’energia rinnovabile tramite i pannelli solari da installare sui tetti delle palazzine.
Inoltre, la novità più importante è che anche il singolo condomino può installare un piccolo impianto sulla superficie di sua pertinenza senza chiedere alcuna autorizzazione. Ovviamente dovrà presentare richiesta all’amministratore condominiale; in caso di parere negativo, rispettando le regole condominiali, se non invasivo, il suo progetto può procedere all’installazione.
Il piccolo investimento che non supera i 3.500 euro, lo potrà ammortizzare successivamente mettendo in rete il surplus dell’energia prodotta.
Ancora di più; è possibile immaginare una Comunità energetica di quartiere, la cui installazione è proponibile su un suolo nelle vicinanze con notevole vantaggio economico.
Per ulteriori approfondimenti contattare: l’Associazione Confconsumatori
Via Giandonato Griffi, 14 – 70022 Altamura –Tel. 360-99 54 01 – Presidente Michele Micunco