di Federico Manghesi
Unire l’ampia fruibilità del cinema di genere con un taglio autoriale riconoscibile è un compito tanto difficile quanto remunerativo. Chi riesce in tale impresa ottiene il privilegio di arrivare ad un pubblico estremamente ampio e variegato: sia al pubblico più grande, alla ricerca dello spettacolo del grande schermo, sia alla nicchia di appassionati intenti a trovare nelle pellicole uno spessore che permetta di andare oltre la prima visione con soddisfazione. Tra coloro che meglio sono riusciti a conciliare queste due caratteristiche, negli anni duemila, troviamo sicuramente Christopher Nolan, regista britannico classe 1970, che nel tempo si è aggiudicato un successo straordinario, nonché una collezione di risultati di botteghino a dir poco invidiabile. Il suo cinema si compone di pellicole intricate e ricche di colpi di scena, in grado di catturare l’attenzione dello spettatore fino ai titoli di coda.
Il suo nuovo lavoro arriverà nelle sale italiane verso fine agosto e, col titolo di “Oppenheimer” racconta la storia dell’omonimo fisico, al lavoro sul progetto che portò alla creazione della bomba atomica. In attesa dell’uscita del film, che, come di consueto quando si parla di Nolan, sta già facendo molto parlare di sé, segue una selezione di tre film dello stesso regista che insieme, costituiscono la triade imprescindibile del regista Londinese.
MEMENTO (2000)
“Non riesco a ricordarmi di dimenticarti”
Il film che ha portato il regista alla fama internazionale e che presenta un classico story-telling “alla Nolan”, con salti temporali, colpi di scena e una narrazione intricata degli eventi, che risultano chiari solo alla fine della pellicola. La storia di Memento è quella di Leonard Shelby, affetto da una forte amnesia che gli impedisce di immagazzinare nuove informazioni. Per ovviare a questa problematica, Shelby prende continuamente conta degli eventi su post-it e si riempie il corpo di tatuaggi che gli ricordino gli eventi vissuti. Il tutto è dovuto ad un evento traumatico che ha sconvolto la vita del protagonista, ovvero l’assassinio della moglie. Si tratta di un film di vendetta, ma con un elemento nuovo: quello dell’amnesia. Per favorire l’immedesimazione, le scene sono montate in ordine non cronologico, costringendo lo spettatore a rimettere insieme i pezzi, proprio come si trova a fare Shelby. Un film che in realtà parla dell’elaborazione del lutto, del senso di colpa e della vendetta.
THE PRESTIGE (2006)
“Ora state cercando il segreto, ma non lo troverete, perché in realtà voi non state davvero guardando. Voi non volete saperlo. Voi volete essere ingannati”
Tratto dal romanzo di Christopher Priest e ambientato nella Londra di fine Ottocento, The Prestige racconta di Alfred Borden illusionista accusato di omicidio ai danni di un illusionista rivale: Robert Angier. Il film racconta la loro storia, cominciata collaborando in uno stesso spettacolo di magia, racconta del drammatico incidente che ha compromesso il loro rapporto e che lo ha trasformato in una spietata competizione per diventare il miglior prestigiatore della città. La competizione tra i due maghi si trasforma ben presto in una caccia ossessiva al miglior trucco. Un obiettivo che richiederà dei sacrifici inimmaginabili, tutto in nome della loro arte. Verso il finale Nolan rifila allo spettatore una serie di colpi di scena, che portano ad un finale inaspettato, ma perfettamente in linea con la narrazione proposta fino a quel momento. The Prestige non è solo un film sull’illusionismo, ma è un film sul valore dell’arte, sul ruolo dell’artista (rappresentato dai due protagonisti), sulle contraddizioni dell’essere umano e sulla mole di sacrificio che richiede la ricerca della perfezione e del successo. Con le brillanti interpretazioni di Christian Bale, Hugh Jackman, Scarlett Johansson e David Bowie, The Prestige costituisce forse l’apice, finora, della filmografia di Nolan.
INCEPTION (2010)
“Stai aspettando un treno, un treno che ti porterà molto lontano, sai dove speri che ti porti questo treno, ma non puoi averne la certezza. E non importa: perché saremo insieme”
Si tratta questo del film forse più noto tra i tre proposti, vincitore di ben quattro premi Oscar tra cui miglior sonoro e migliore fotografia, Inception si è affermato prepotentemente nella cultura di massa, entrando addirittura a far parte del linguaggio comune. Dominic Cobb, interpretato magistralmente da Leonardo Di Caprio, si occupa di prelevare i pensieri più remoti dalla mente delle persone, insediandosi nei loro sogni a loro insaputa. La vera sfida si presenta quando viene proposto non di rubare un segreto, come suo solito, ma di immettere un pensiero nella mente di un uomo. Per i protagonisti comincia quindi un’avventura mossa da questo obiettivo, che li porterà ad entrare nei meandri più remoti della mente altrui e obbligherà Cobb a fare i conti con i più oscuri fantasmi del suo passato. Il film ricrea in maniera geniale i sogni, inserendovi le assurdità che spesso accompagnano il mondo onirico. La regia gestisce il sovrapporsi di più sequenze incatenate l’una all’altra (quelle che avvengono all’interno dei sogni e quelle che invece succedono nella realtà) garantendo un ritmo molto alto per tutto il film. Nonostante la complessità dell’impianto narrativo, il film risulta ampiamente comprensibile e affascinante. Ricordato soprattutto per l’ambiguità del suo finale, e per il suo lasciare un profondo velo di mistero sulla reale conclusione degli eventi, Inception riflette su temi quali l’amore, il suicidio e il peso di un trauma passato sulla mente umana, e sul ruolo che può avere una bugia a fin di bene. Fino a che punto si è disposti a mentire per proteggere una persona amata?
Federico Manghesi
foto Cinofilos.it