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Le sfaccettature dell’amore raccontate da Antonella B.

Intervista a cura di Mariangela Cutrone

 

L’amore conosce diverse sfaccettature, molte delle quali non credevamo nemmeno che esistessero una volta che sono sperimentate sulla propria pelle. Ne troviamo la conferma leggendo l’emozionate e sorprendente romanzo di Antonella B, “Ma l’amore è un’altra cosa” edito da Land Edizioni, spin off di London Girl (Newton Compton Editori). Questa volta la protagonista è Lori, un’altra donna coraggiosa e determinata, amica di Olivia (la protagonista di London Girl).

Lori è un’eterna romanticona, appassionata di serie tv turche, sogna di viaggiare alla scoperta del mondo cosmopolita della Turchia. L’occasione le si presenta quando una nota casa editrice le propone di curare una guida sulla città di Istanbul. A causa della pandemia, Lori non può recarsi personalmente nella capitale turca. Per redigere il suo progetto creativo, nei mesi di restrizione chiede aiuto a Derek, fratello gemello di Olivia, ex soldato dell’esercito turco che ha vissuto un’infanzia molto dura e cresciuto ad Istanbul perché era stato rapito in tenera età.

Derek le fornirà informazioni e imput creativi e quando sarà possibile di nuovo viaggiare la condurrà in Turchia. Tra i due si instaurerà un’armonia e un’alchimia speciale. Sarà inevitabile per Lori innamorarsi di Derek ma purtroppo quest’ultimo prima di lasciarsi andare al sentimento d’amore che gradualmente sta crescendo dentro di lui, dovrà affrontare i “demoni del suo passato” e superare una volta per tutte tutti i traumi vissuti durante la sua infanzia.  Anche Lori dovrà affrontare tante difficoltà come il cancro prima di accogliere a piene braccia l’amore vero.

“Ma l’amore è un’altra cosa” è un vero e proprio tributo all’amore in tutte le sue forme dal quello romantico a quello materno, così puro e incondizionato.  Ci insegna che l’amore non è solo quello che viene fatto vedere attraverso le storie tv, così romantico e idilliaco. L’amore comprende anche le difficoltà, i dubbi e le incertezze sul futuro, la lotta contro quelle “parti esiliate” che meritano il nostro perdono, la lotta contro un’eventuale malattia, la genitorialità.

Una scrittura sublime quella di Antonella B che ancora una volta ci guida nel mondo multisfaccettato della Turchia e delle emozioni autentiche, quelle che esprimono la vera essenza dell’essere umano. Questo romanzo fa riacquistare fiducia e speranza nel futuro, ci esorta a lottare davanti alle difficoltà per abbracciare a pieno quella serenità tanto agognata e che tutti meritano dopo la “tempesta”. Un libro che consiglio a chi non ha perso fiducia nell’amore autentico e lo considera una cura per l’anima e il motore che alimenta di vitalità e ottimismo la propria esistenza.

Delle diverse sfaccettature dell’amore vero e del ruolo del viaggio nell’esistenza umana conversiamo piacevolmente in questa intervista con Antonella B.

Nelle tue storie parli di donne coraggiose che sono state capaci di trasformare le loro debolezze e i loro periodi di difficoltà in punti di forza. Come nasce il personaggio di Lori?

Lori è la migliore amica di Olivia, protagonista di” London girl”. Sceglie un percorso di vita diverso da quello di Olivia, va a lavorare fuori dalla terra in cui è cresciuta, e già da quello si intuisce il carattere forte e deciso. Le sue scelte poi lo confermeranno.

Lori è un ‘eterna romanticona. Pensi che al giorno d’oggi in un’epoca in cui dilaga l’egocentrismo e l’individualismo sia ancora possibile parlare di romanticismo?

Le persone romantiche ormai sono merce rara, specialmente nel periodo in cui stiamo vivendo, fatto di rapporti via social in cui un po’ si è persa la vera essenza dell’amore inteso come innamoramento e corteggiamento.

Anche da questo romanzo emerge la tua passione per la Turchia. Come e quando è nata la passione per questo Paese in cui Occidente e Oriente si mescolano in maniera inedita?

Mi sono innamorata, come Lori, della Turchia vista nelle serie tv, ma ho deciso di approfondire questa mia passione studiando testi e documentari, e infine visitando di persona questa meravigliosa terra.

Quella del “viaggio” come occasione per confrontarsi con mondi e culture diverse è un’altra tematica che emerge da “Ma l’amore è un’altra cosa”. Per te cosa significare viaggiare?

Viaggiare è una delle mie più grandi passioni. Chi mi conosce lo sa, vivo con la valigia sempre pronta in vista del prossimo viaggio. Che sia un fine settimana o un periodo più lungo, se ogni tanto non stacco vado in crisi di astinenza.

L’amore ha diverse sfaccettature: è quello che il lettore apprende attraverso il vissuto di ogni tuo personaggio. Che ruolo ha nella tua vita?

Beh, sono l’esempio vivente dell’esistenza dell’amore. Sono sposata da vent’anni, più nove di fidanzamento, con la stessa persona, abbiamo quattro figli, e lo risposerei domani mattina.

 In particolare l’esperienza di Derek insegna che prima di amare qualcuno dobbiamo imparare ad amare prima noi stessi. Tu cosa ne pensi al riguardo?

Volersi bene è fondamentale per amare gli altri. Pensiamo a quelle donne maltrattate, che continuano a subire abusi: se avessero imparato ad amarsi prima di affidarsi a un’altra persona avrebbero salvato loro stesse, e anche i loro figli.

Lori grazie alla maternità sperimenta un nuovo tipo di amore, quello materno che è puro e incondizionato. Quanto l’essere madre è in grado di cambiare una donna secondo te?

La maternità è un argomento che mi sta molto a cuore. Credo che sia una scelta da fare consapevolmente al giorno d’oggi, perché il mondo è diventato un luogo inospitale purtroppo. Ci vuole coraggio ad avere figli, ma anche a scegliere di non averne. Personalmente non avrei mai pensato, a priori, di avere quattro figli, ma entrambi amiamo i bambini ed è stato naturale decidere di averli. Io poi spesso mi rapporto meglio con i bambini che con gli adulti, non per nulla sono un’insegnante di scuola primaria.

Attraverso i tuoi romanzi il lettore scopre nuovi posti tutti da esplorare… qual è il prossimo viaggio?

Quest’estate, dopo due anni dalla prima volta, tornerò proprio in Turchia. Stavolta, oltre a Istanbul, visiterò anche Smirne e la Cappadocia. Non vedo l’ora!

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