
di Rossella Longo
Spopola su Netflix la serie televisiva “Regina Carlotta”, che ricorda tanto la storia del Re Giorgio III di Inghilterra e della tenace moglie.
Racconta le gesta e la grandezza di una energica donna al fianco di un re “pazzo”, probabilmente affetto, dal 1788, di una malattia mentale ereditaria denominata “porfiria”. E fin qui è storia. Ma quello che piace (ed anche tanto) è che il regista Tom Verica e la creatrice Shonda Rhimes abbiano rappresentato, nel loro “Queen Charlotte: A Bridgerton Story”, trasmesso dal 4 maggio su Netflix, due grandi sentimenti di amore: quello della regina nei confronti del suo consorte (peraltro ricambiato appieno) e quello di Brimsley, valletto di corte, nei confronti della regina stessa.
Ma chi è questo formidabile assistente che seguirà la reale per tutta la vicenda, standole sempre cinque passi indietro? Brimsley, interpretato magistralmente da Hugh Sachs (adulto) e Sam Clemmet (giovane), è il personaggio che ho apprezzato di più, fin dalle prime scene.
Piccolo di statura, discreto, morbidamente evoluto e rispettoso, fa lustro di un amore fedele e puro verso la regina. Sebbene la sua omosessualità lo porti a vivere “furtivamente” un amore da tenere nascosto dall’opinione pubblica, il suo vero sentimento, quello che non conosce coppia, lo manifesta fedelmente per la bella e risoluta protagonista della serie. Un’altra faccia dell’amore.
E questa faccia l’ho gradita, assai!
Tenco avrebbe concluso: “Se stasera sono qui .
È perché ti voglio bene È perché tu hai bisogno di me, anche se non lo sai …”