Principale Politica La politica dell’economia

La politica dell’economia

Non appare dispersivo tornare a questionare sulla crisi socio/economica in Italia. Una delle più complesse di questa travagliata Repubblica investita da una Pandemia che non ci consente di fare previsioni a media scadenza. Prima di sapere se l’Italia resterà con un esecutivo a”tempo, ”una nuova una proposta, la facciamo anche noi. Sarà sempre meglio che accettare passivamente gli eventi. Anche questa è Democrazia.

Intanto, i candidati al Parlamento, se eletti, dovrebbero conservare gli stessi utili che avevano prima dell’investitura. Rappresentare il Popolo italiano è un servizio. I costi della politica hanno da essere contenuti. In pratica, ci si dovrebbero limitare al rimborso delle spese di viaggio e di soggiorno durante le sedute parlamentari. Il Potere Legislativo è un fatto serio.

Le funzioni “accessorie”, se proprio ci devono essere, siano pagate dagli interessati; senza contributo dalle Casse dello Stato. Durante le riunioni parlamentari, i presenti potranno avere “Buoni Pasto” come tanti altri lavoratori. Le eventuali spese di “segreteria” saranno di propria tasca. Se austerità ci deve essere, l’esempio sia dato dagli eletti e non solo dagli elettori.

Chi è dipendente, durante il mandato parlamentare, dovrebbe mantenere la stessa qualifica lavorativa che aveva prima della nomina. Con conseguente progressione dell’anzianità previdenziale secondo le norme in vigore. I liberi professionisti continueranno la loro attività. Rappresentare il Popolo italiano non è un lavoro, ma un impegno “no profit”.

Questo, in buona sintesi, la proposta per lavorare meglio e spendere meno pubblico denaro. L’austerità dovrebbe, di conseguenza, essere accettata di buon grado, anche da chi, per il passato, è stato solo capace d’imporla. Perché essere Parlamentare, a nostro avviso, dovrebbe essere un onore e una prova di fiducia.

 

In questo nostro intervento non abbiamo tenuto conto, volutamente, dei confronti economici con i Parlamentari d’altri Paesi. Ogni realtà politica ha la sua contropartita. Certo è che se la “regola” avesse un seguito, potrebbe essere propagandata. Un parere dei Lettori sarebbe gradito.  Questo quotidiano internazionale non trascura mai le opinioni di chi lo legge.

 

Giorgio Brignola

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