
Finalmente dopo oltre un decennio tra lavori di restauro dei locali della diocesi situati in Corso Federico II di Svevia n.129, inventariazione di documenti, registri, pergamene e libri antichi, Altamura disporrà da questo momento di un immenso patrimonio archivistico utile da consultare per giovani studenti, studiosi e ricercatori.
L’inaugurazione è avvenuta venerdì 5 maggio 2023 con la partecipazione dell’Arcivescovo Mons. Giovanni Ricchiuti, del Commissario straordinario Maria Rita Iaculli; del direttore dei Beni culturali don Nunzio Falcicchio; del Presidente Capitolo cattedrale don Vito Colonna; e del prof. Giuseppe Pupillo coordinatore dei lavori di archiviazione unitamente alla figlia Bruna Pupillo.
E’ stata registrata anche la presenza di don Giacomo Lorusso della Biblioteca Finya di Gravina in Puglia e dell’ex Cons. reg. Enzo Colonna.
Mons. G. Ricchiuti ha dichiarato che in passato il patrimonio archivistico veniva conservato per la conoscenza delle future generazioni; da non dimenticare le grandi biblioteche di epoca romana, come Efeso (Turchia) e Petra (Giordania); sentire l’odore dei libri antichi è una grande emozione.
Don Nunzio Falcicchio, dal canto suo, ha fatto una breve cronistoria dei lavori eseguiti, partendo dai locali, in passato utilizzati dall’Azione cattolica con la sezione della Fuci/Federazione universitari cattolici italiani.

Nel 2014 gli ambienti erano completamente fatiscenti e grazie ai fondi dell’8 per mille sono stati ristrutturati e arredati. Successivamente si è passati alla catalogazione e in seconda fase alla digitalizzazione delle pergamene. La diocesi con questa operazione dispone di tre biblioteche; in ordine d’importanza, quella di Gravina in Puglia con la Biblioteca Finya, di cui è direttore don Giacomo Lorusso; adesso viene quella di Altamura, e fra non molto ci sarà anche quella di Acquaviva delle Fonti, i cui lavori sono in corso d’opera.
La Biblioteca e l’archivio diocesano offrono l’opportunità per chi fa ricerche, ma anche per studenti, di studiare e di consultare i documenti in assoluto silenzio con postazioni in stanze dedicate, con connessione internet.
L’edificio, incassato tra il Monastero del Soccorso e la chiesa di S. Francesco da Paola, si erge su un asse verticale. Gli ambienti sono distribuiti su tre livelli; e per chi ha problemi di deambulazione la struttura è fornita di una scala mobile.
Don Nunzio ha colto l’occasione per invitare studenti, docenti in pensione e volontari in genere a collaborare con la Biblioteca diocesana; purtroppo non ci sono fondi per stipendiare i collaboratori.
Con l’occasione don Nunzio ha tenuto a ringraziare Esther Larosa (purtroppo non presente), che ha fatto l’inventario insieme a Bruna Pupillo; un lavoro molto impegnativo.
Inoltre ha ringraziato anche Valeria Gentile che si è interessata della catalogazione dell’archivio; poi ancora il prof. G. Pupillo che è vice direttore della struttura.
Nell’occasione è stata distribuita una splendida brochure, il cui testo corredato d’immagini racconta in breve la storia della Biblioteca e dell’archivio Capitolare della cattedrale.

Il prof. G. Pupillo ha tracciato una breve storia dell’archivio capitolare che in passato aveva la sede nei loali posti al di sopra della sagrestia e dell’aula capitolare, accanto alla torre dell’orologio. Ha citato gli anni della sua tesi di laurea sui documenti angioini e la sua amicizia col prof. Pasquale Cordasco, docente universitario, di Acquaviva delle Fonti.
L’archivio capitolare è importantissimo; è raccolto in 244 faldoni che raccontano la storia di Altamura; poi c’è l’altra isola documentale che riguarda 200 antiche pergamene che partono dal 1280; un fondo altrettanto speciale a disposizione di studiosi e ricercatori, attualmente in laboratorio per la digitalizzazione insieme ai 4 volumi dei battezzati; questi ultimi sono stati consultati per molto tempo da numerosissime persone per ricostruire la storia delle famiglie locali.

L’invito è quello di frequentare questo luogo; Il Capitolo è stato lungimirante a conservare tutta la documentazione medievale e di tutta l’età angioina, partendo dalla pergamena dei confini del territorio assegnati da Federico II di Svevia.
Inoltre, ha aggiunto G. Pupillo, la biblioteca si è formata grazie all’arciprete Mons. Alessandro Effrem di Bari (1640-44) che donò una serie di volumi utili allo studio per diventare sacerdoti.
La biblioteca dispone attualmente di circa 20 mila volumi, fatta con integrazioni nel corso degli anni, donazioni di privati e altri acquisti.
Per la Commissaria straordinaria Maria Rita Iaculli è stata l’occasione, ha concluso, per un saluto di commiato, vista l’imminente fine del mio mandato con le prossime elezioni amministrative; questo seme, lanciato per invogliare gli altamurani a studiare i documenti d’archivio, è un atto d’amore verso la città.
Mi auguro che questo luogo diventi una fonte di sapere, di conoscenza e di approfondimento per la comunità intera.