Una delegazione di parlamentari francesi sarà a Taiwan la prossima settimana, in una dimostrazione di sostegno all’isola tra le crescenti tensioni con la Cina. E’ quanto dichiarato dal ministro degli Esteri dell’isola, Joseph Wu in una recente intervista, il quale ha chiarito le principali questioni che Taipei deve affrontare tra cui la coercizione cinese. Il governo taiwanese “verificherà con loro quale tipo di supporto aggiuntivo avremmo bisogno”, ha detto Wu.
Taiwan: delegazione parlamentare francese sarà a Taiwan dopo i commenti di Macron
La notizia della delegazione in visita a Taipei arriva tra le critiche ai commenti del presidente francese Emmanuel Macron che esprimono riluttanza a farsi coinvolgere in un conflitto nello Stretto di Taiwan. “La domanda a cui gli europei devono rispondere… è nel nostro interesse accelerare [una crisi] su Taiwan? No. La cosa peggiore (sic) sarebbe pensare che noi europei dobbiamo diventare seguaci di questo argomento e prendere spunto dall’agenda statunitense e da una reazione eccessiva cinese”, ha diciarato il presidente francese. Ha aggiunto che “il grande rischio” che l’Europa deve affrontare è che “rimanga invischiata in crisi che non sono le nostre, il che le impedisce di costruire la sua autonomia strategica”.
Pechino rivendica Taiwan
Pechino, che rivendica Taiwan come proprio territorio nonostante le forti obiezioni del governo di Taipei, ha appena concluso tre giorni di esercitazioni militari intorno all’isola a seguito di una visita del presidente taiwanese Tsai Ing-Wen negli Stati Uniti la scorsa settimana. La Cina vede Taiwan come una questione puramente interna e si irrita per le visite di funzionari stranieri o membri del parlamento. Tuttavia, Pechino si è impegnata a portare Taiwan sotto il suo controllo, con la forza se necessario, mentre il Partito Democratico Progressista di Tsai afferma che Taiwan è una nazione indipendente. Il governo democraticamente eletto di Taiwan afferma che, poiché la Repubblica popolare cinese non ha mai governato l’isola, non ha il diritto di rivendicarlo e che il futuro di Taiwan può essere deciso solo dai suoi 23 milioni di persone.