I prezzi dell’oro sono in ribasso mentre i trader valutano il probabile percorso della politica monetaria della Federal Reserve dopo che i dati hanno mostrato un crollo dell’attività manifatturiera negli Stati Uniti e i tagli alla produzione dell’OPEC+ hanno acceso i timori di rischi inflazionistici. Ciò ha sollevato le scommesse su un aumento dei tassi di interesse all’imminente riunione di maggio della Federal Reserve statunitense, i mercati difatti, vedono una probabilità del 55,1% che la Fed aumenti i tassi di un quarto di punto. Tuttavia è aumentata anche la probabilità di un taglio dei tassi entro la fine dell’anno. L’oro spot è sceso dello 0,2% a $ 1.980,69 per oncia, a partire da 0712 GMT. I futures sull’oro USA sono scesi dello 0,1% a $ 1.999,00.

L’oro scende dopo il taglio petrolifero

L’oro a breve termine potrebbe vedere un’azione di consolidamento dei prezzi in assenza di un nuovo catalizzatore e poiché i mercati monitorano l’entità degli aumenti di prezzo del petrolio, dato che l’energia è una componente ragionevolmente elevata delle forze inflazionistiche, potrebbero essere previsti ulteriori aumenti dei tassi. Mentre l’oro è tradizionalmente considerato una copertura contro l’inflazione, i tassi di interesse più elevati per frenare le crescenti pressioni sui prezzi tendono a diminuire l’appeal per l’asset, poiché non paga alcun interesse. I lingotti erano aumentati di quasi l’8% lo scorso trimestre dopo che le recenti turbolenze bancarie globali avevano spinto a scommettere che la Fed avrebbe attenuato il suo approccio all’aumento dei tassi. Mentre per quanto riguarda l’argento spot, è sceso dello 0,4% a $ 23,91per oncia, mentre il platino è salito dello 0,2% a $ 987,14e il palladio è salito dello 0,2% a$ 1.462,78.