Principale Arte, Cultura & Società Musica, Eventi & Spettacoli Una primavera da Nino Rota a George Gershwin e non solo…

Una primavera da Nino Rota a George Gershwin e non solo…

Di Pablo Varela 

Come l’equinozio di primavera segna il risveglio della natura, così anche noi abbiamo assistito la sera di sabato 18 marzo 2023 al risveglio della stagione cameristica di Lucania Musicale. La “luna” ben incarnata dalla meravigliosa pianista Lucrezia Merolla ha attratto con energica passione e delicata grazia le maree sonore provenienti dallo strumento da lei comandato con magistero: il pianoforte. Francesco Loiacono con, tra le mani, il sassofono che ricorda la cornucopia dell’abbondanza, ha dispensato generoso agli ascoltatori le primizie sonore ricche di significato e freschezza, fuoriuscenti dal sinuoso strumento.

Il profondo legame di amicizia tra Lucrezia e Francesco, il loro gusto per la scoperta del nuovo, ha fatto sì che con spirito di avventura partissero alla ricerca di un mondo dalla molteplicità di ritmi, colori, immagini e tempi, soprattutto dei nostri tempi.

Il ritmo danzante dell’allegro di Rota e la maestosità degli accordi del polacco Muczynski hanno dimostrato il perché del nome di questo duo dal gusto eclettico e ricco.

Di particolare interesse “Nella steppa in un giorno dʼautunno” – per sassofono contralto e pianoforte – del compositore barese Massimo De Lillo che, «rievoca gli spazi sconfinati e suggestivi della steppa euroasiatica, luogo lontano e meraviglioso, che per gli antichi Romani rappresentava lʼignoto al di là del limes, da cui provenivano popolazioni nomadi misteriose e bellicose» (De Lillo).

Altrettanto importante la composizione “Migrants NO BORDER” per sax contralto e pianoforte, scritta e dedicata al sassofonista Francesco Loiacono dal compositore di Mesagne, Luigi Morleo. Questo è il primo lavoro scritto nel 2022 e descrive «la volontà di non porre limiti e/o confini; in questo caso tra le popolazioni che migrano per tanti motivi e che si preparano ad affrontare la vita in un altro paese con le differenze che saranno, sicuramente, un valore aggiunto per tutti. Il brano è formato da due parti in un unico movimento. La prima parte è un canto africano, viene proposto due volte con due diverse vesti armoniche. Il brano prende ritmo per sfociare in una tarantella pugliese che incalza sempre più fino alla fine. La simbologia dei due canti evoca il momento in cui i migranti africani approdano in Puglia» (Morleo).

Con “From the place where knows everything” (arr. Miho Hazama 1986), un carrousel di selezioni dal “Porgy and Bess” di Gershwin, il pubblico ha esultato e chiesto i «bis», che non si sono fatti attendere!

Sala piena ed entusiasta a Palazzo Viceconte. Buon inizio, buon risveglio, tante belle serate come questa, speriamo, a venire!

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