
Il salone degli Specchi è già una sorta di vetrina luccicante, se poi ci metti la suggestione dell’arte e della poesia tutto diventa più bello
Quella Bellezza che intriga avvolge che si nutre dei ritmi della giovanissima danzatrice popolare, dei contorni sciorinati dalla storica della tarantinità. Siamo vicini alla Pasqua tarantina, un brand cataldiano che il mondo ci invidia.

Questo ed altro per parlare dell’evento Arte & Tradizioni di ieri sera a Palazzo di Città, promosso dalla associazione Melograno Arte di Letizia Lisi. Evento che ha visto la presenza di Fabiano Marti che per lo spettacolo ed eventi è assessore del Comune di Taranto. A presiedere Armando Blasi una presenza già storica in città vecchia con Artava e presidente della pro-loco di Talsano. A rappresentare il mondo dell’informazione la giornalista Cinzia Amorosino di puntidivistapress.
Una ventina di artisti con espressioni e tecniche pittoriche diverse: abbiamo anche l’acquarellista e pure l’arte chiropratica.
Di rilievo la presenza dell’artista Anna Maria Peluso con le sue allieve in formazione che già segnano qualità artistica.
La storia delle nostre tradizioni, dopo le ‘avvertenze’ della dottoressa Ester Cecere sociologa marina che ci ha parlato della nostra risorsa mare da tutelare, è stata affrontata da Silvia Quero che ha parlato, fra l’altro, della scarcella che deriva dalla ‘scarsella’ spagnola che significa tasca.

Questo per dire che i viandanti per i loro lunghi percorsi si dovevano portare qualcosa di nutriente in tasca: un uovo e qualche biscotto. Suggestione storica che ci porta alle nostre tradizioni.
Nel programma della serata particolare interesse ha suscitato l’intervento di Ugo De Benetittis, amministratore del gruppo Facebook ‘Amici di Taranto e le sue Bellezze” che ha parlato delle iniziative di solidarietà che il gruppo sostiene da diverso tempo e su più fronti.
Difficile fare sintesi di due ore di cultura ricca di stimoli, val la pena di evidenziare la bella Valentina LaValepizzicata che ci ha mostrato i ritmi e suoni cupi della sua musica folk, secondo la scrittrice storica Silvia Quero legati alla ricerca di Alfredo Majorano (1902 – 1984) il padre dell’etnografica tarantina che lo scrivente ha conosciuto.
Brava e colloquiante l’artista Letizia Lisi, padrona di casa dell’evento, che ha mostrato in modo didascalico i vari artisti rendendo completa la loro presentazione.
Lo spirito di fondo, che ci sentiamo di condividere, è quello della ripresa, di tentativo della rinascita culturale in questi tempi di acuta crisi mondiale e dopo tre anni di pandemia.
Una botta di vita che ci voleva, arricchita di magia e suggestioni che solo l’arte e la cultura possono dare.