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Pubblicato il documento che sintetizza lo stato del pianeta da un punto di vista climatico

L’ istituto si basa su modelli formulati da esperti in base ai dati che provengono da centinaia di postazioni meteo.

Il messaggio è allarmante. Chiede agli Stati di anticipare se possibile il momento in cui saranno a emissioni di CO2 zero.

Gli impegni presi negli incontri annuali, il più famoso quello di Parigi del 2015, si impegnano a raggiungere le zero emissioni nel 2050. Con qualche eccezione per Cina (2060) e India (2070).

Si chiede invece di anticipare questo momento al 2040.

La giovane attivista Greta Thunberg ha fatto proprio il messaggio e ha parlato di tradimento da parte degli Stati.

Oltre che a emettere meno CO2 si possono anche aumentare quegli elementi che assorbono la CO2 nell’aria. Principalmente gli alberi che grazie alla clorofilla di giorno assorbono CO2 e emettono ossigeno.

Attualmente circa un terzo delle terre emerse sono ricoperte da alberi.

Un altro grande apporto alla produzione di ossigeno è dato dagli oceani. Da microorganismi che li popolano come il plancton, o da particolari alghe. Un altro imperativo è quindi quello di non inquinare i mari.

Da diversi anni viene dato molto credito a queste previsioni. Non è stato sempre così. Quindici anni fa avevano previsto lo scioglimento dei ghiacciai dell’ Himalaya per il 2035. Poi si parlò di un errore.

Inoltre il presidente dell’istituto, uno scienziato indiano, si dovette dimettere nel 2015 per scandali a sfondo sessuale.

Ancora oggo c’è chi ritiene che il riscaldamento delle temperature non sia dovuto a fattori antropici ma a cicli naturali.

Diversi documenti parlano di un periodo di caldo nel basso medioevo e di uno di freddo in epoca moderna – che va dalla scoperta dell’America alla caduta di Napoleone.

Una delle più antiche postazioni meteo sul Gran San Bernardo attiva dal 1817 registra aumenti delle temperature in modo costante dagli anni Cinquanta del secolo scorso.

Attilio Runello

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