Principale Ambiente & Salute Giornata Nazionale del Paesaggio di Chiara Troccoli Previati

Giornata Nazionale del Paesaggio di Chiara Troccoli Previati

Il 14 Marzo Bari ha celebrato la Giornata Nazionale del Paesaggio, nello scrigno della Cappella del Castello Normanno Svevo, con una sobria ma incisiva mostra fotografica dal titolo altisonante, intelligentemente usato dal curatore dell’esposizione, Vincenzo Velati, in modo ironico: Mare nostrum.

Va tradotto, questo titolo, come farebbe un inesperto alunno alle prime armi con- Il nostro mare-. Gli ideatori della mostra sono Giuseppe Pavone e Michele Roberto ed è promossa dalle associazioni culturali “ La  Corte. Fotografia e ricerca” e il  “Centro ricerche per la fotografia. contemporanea” ; il mare che vogliono  comunicarci e’ il mare che si offre a noi, per noi, vicino alla costa, con quel vissuto naturalistico, architettonico, di relazioni umane che è sotto gli occhi di tutti ma che l’occhio del fotografo sa raccontare attraverso il suo sguardo e il suo animo. Cinque opere per ogni fotografo: Angela Cioce, Stefano Di Marco, Giuseppe Di Palma, Giuseppe Pavone e Michele Roberto.

“ Quanto -sono – sottili i principi di tutte le cose”, mi viene da dire con Lucrezio che nel De rerum natura parla di simulacra. Il simulacro del mare trabocca, emesso dalla sua superficie e arriva all’occhio del fotografo che ne coglie l’imago e ci regala il suo scatto, ovvero ci offre l’incontro tra il suo animus e l’imago. Ecco perché ognuno si sofferma su qualcosa di diverso dall’altro. La Cioce è attratta dagli effetti di forte impatto cromatico, compresi i trapassi in glicine del cielo al tramonto, ma anche l’elettrico arancio della rete per cantieri.

Stefano Di Marco capta una luce alta di timbro che fornisce quasi un’atmosfera straniante a luoghi semplici come la nostra unica spiaggia cittadina o stralci insoliti e minimalisti del nord pugliese. Giuseppe Di Palma va al cuore dell’immagine costiera per eccellenza, le antiche torri di avvistamento o quel che ne resta, col fascino irresistibile del rudere che appare come calamita di fenomeni atmosferici, che sia cielo plumbeo o arcobaleno e improvvisi voli di uccelli. Michele Roberto punta all’imprevedibile, alla lontananza e all’assenza: una barca rovesciata, un’immagine nell’immagine, una piattaforma in cemento che simula le onde del mare per le strie chiaroscurate della superficie, o palme dipinte sul muro di una casupola che fiancheggia la spiaggia.

Se pensiamo all’etimologia della parola immagine scopriamo qualcosa di interessante: mimaginem , indica qualcosa che mima se stessa. Siamo  di fronte a ‘sembianze’, idee che prendono forma e figura, il mare, la costa, la torre, la spiaggia, ma nel momento in cui toccano l’animo di chi le guarda rendono possibile la nascita di qualcosa che prima non c’era e ora c’è: una creazione. In questo incontro che produce, la luce ha un ruolo fondamentale, ce lo ricorda la stessa parola ‘fotografia’.

Ecco perché io sono rimasta attratta dalla sua immensa assenza-presenza nelle foto notturne di Giuseppe Pavone. E’ un tessuto rado, lieve che Pavone coglie diffondersi nel cielo buio e ce lo restituisce con la profondità che, da sempre, il contrasto luce/ombra sa dare. Come un bucaneve la luce spunta nel buio e la sua sfida è offrirci questo duetto non in bianco e nero ma a colori. Strisce di luce rossastra di un’auto che è già passata, l’installazione artistica con scala a pioli rossa e luna finta gialla accendono tersamente la scena. In altre l’evanescenza delle forme viene accarezzata nel buio dalla luce che svela l’apparentemente invisibile e ci fa orientare svelandoci la via d’accesso al mare. Padrona della scena è la luna che da sempre ci ammalia per la tonalità del suo bianco contro il quale nessuna altra luce bianca può competere: il suo riflesso sull’acqua e’ la carezza che tutti vorremmo fare al mare di notte.

La mostra è visitabile fino al 28 Marzo.

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