Principale Politica Diritti & Lavoro Il lavoro in somministrazione post covid in Puglia, tante le preoccupazioni

Il lavoro in somministrazione post covid in Puglia, tante le preoccupazioni

Tante le difficoltà nel dare risposte just in time ai bisogni di lavoro dei lavoratori e delle loro famiglie 

  Il lavoro in somministrazione, durante la pandemia da Covid-19, si è dimostrato essere una forma di occupazione particolarmente resilienteIn Puglia sono circa 10.000 i somministrati nel 2022. Sul lavoro in somministrazione post covid in Puglia, sui nuovi scenari e le prassi consolidate e sui cambiamenti della somministrazione in risposta alle esigenze del mercato del lavoro e delle risorse umanesi è incentrato l’incontro organizzato a Bari dalla FELSA CISL Puglia nella sede dell’ITS Meccatronica Puglia Vincenzo Cuccovillo- Scuola speciale di tecnologia di Bari  

Nel corso della mattinata dopo l’introduzione di Elena De Matteis – Segretario Generale Felsa Cisl Puglia, sono intervenuti o: Tommaso Cozzi – Direttore ufficio diocesano pastorale sociale e del lavoro di Bari; Sebastiano Leo – Assessore al Lavoro Regione PugliaSalvatore Castrignanò – Segretario Regionale Usr PugliaRosario Salimbene – Responsabile area legale e sindacale Assolavoro. Sarà possibile ascoltare le testimonianze di alcuni lavoratori. Le conclusioni sono affidate a Daniel Zanda – Segretario Nazionale Felsa Cisl.   

“Con il Covid – spiega l’Assessore Sebastiano Leo –è cambiato indubbiamente l’approccio dei decisori politici mettendo sotto una lente d’ingrandimento là precarietà del lavoro e questa è un’attività che noi dobbiamo necessariamente porre all’attenzione delle discussioni politiche perché il covid ci ha fatto comprendere in maniera ancora più forte la fragilità del lavoro, e dell’occupazione. Dobbiamo continuare a pensare e a tenere sempre in considerazione che il lavoro è un’attività che bisogna non solo mantenere, ma bisogna tutelare.”  

“La somministrazione – ha detto la segretaria generale FELSA CISL Puglia Elena De Matteis – consente di cogliere i cambiamenti del mondo del lavoro in anticipo, essendo un termometro tra la produttività delle imprese e la flessibilità dei lavoratori. Siamo allarmati dalla cessazione nel IV trimestre del 2022 di molti lavoratori dell’automotive di Bari così come di altri settori produttivi e soprattutto preoccupati per gli over 55. Grazie alle relazioni industriali di settore abbiamo iniziato preventivamente a condividere percorsi di riqualificazione attraverso le agenzie per il lavoro e il forma tempo, ma il territorio è in affanno rispetto alle possibili aziende di sbocco. Nell’ attività di ricollocamento prevista dal nostro sistema è ormai troppo evidente uno scollamento tra la forza lavoro da ricollocare e l offerta del territorio e la formazione non può essere in linea con le richieste del mercato. Le aziende che si affacciano sul nuovo scenario sono insufficienti a colmare la fuoriuscita dal lavoro e le competenze già acquisite dai lavoratori pugliesi.”  

La FELSA CISL Puglia spiega che si colgono enormi difficoltà nel dare risposte just in time ai bisogni di lavoro dei lavoratori e delle loro famiglie. Il CCNL è in fase di rinnovo e porterà sicuramente grandi innovazioni di genere e di relazioni industriali. E’ stato il ccnl che ha parato i colpi del covid con la cassa integrazione e le numerose misure di welfare di Ebitemp che hanno dato e danno respiro economico ai somministrati per malattia, smart working, maternità e non utlimo rifugiati. Ma serve uno sforzo in più anche da parte delle istituzioni.  

 Il rapporto di lavoro in somministrazione oltre ad essere un CCNL è soprattutto il termometro del mercato del lavoro sia per le aziende che per le famiglie del territorio pugliese. Come sul resto del territorio nazionale, anche in Puglia si registra un incremento della componente femminile, ma dato rilevante è anche quello della crescita degli over 65. Cambiano anche le figure che il mercato richiede verso manager dell’innovazione, agricoltura 4.0. ristorazione e turismo, esperti di informatica e negli ultimi mesi abbiamo assistito all’ insediamento di nuove realtà industriali ed al consolidamento o indebolimento delle vecchie prassi.   

Dopo il covid –  conclude Daniel Zanda – Segretario Nazionale FELSA  Cisl – il lavoro in somministrazione è incrementato molto in particolare sono incrementati i lavoratori in somministrazione a tempo indeterminato che oggi rappresentano un quarto della popolazione lavorativa nel mondo della somministrazione, raggiungendo ormai un numero pari a 133.000 su un totale di più di mezzo milione di lavoratori somministrati. Quindi è una platea molto importante all’interno del nostro mercato del lavoro, ed ecco la necessità come tipologia contrattuale di fare in modo che questa tipologia contrattuale venga utilizzata in un modo virtuoso e non patologico, quindi fare in modo che i contratti di lavoro a termine possono essere un’opportunità lavorativa per queste persone di ingresso più stabile all’interno del mondo del lavoro” 

L’ attenzione della FELSA CISL Puglia è anche rivolta alle nuove dimensioni delle APL (Agenzie per il lavoro) nella fase post Covid non solo rispetto alle sfide di un mdl in continua e rapidissima evoluzione come il digital recruiting, ma anche come servizio al lavoro del territorio pugliese nella sinergia con i Centri per l’Impiego e gli ITS. 

 

 

  

 

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