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Congresso del partito democratico

Pensare che l’esito delle Primarie per la scelta del segretario del partito democratico sia una questione che possa interessare solo gli iscritti al partito è ingenuo.
Ugualmente legarne il grado di lnteresse al livello di stima e di fiducia che si può avere verso i protagonisti  locali e nazionali è fuorviante e riduttivo. Che piaccia o no l’esito delle Primarie potrebbe cambiare gli schemi e gli scenari del futuro prossimo della politica italiana.
Il partito democratico nacque, a distanza di circa 30 anni, come la consacrazione della stretta di mano tra Moro e Berlinguer. Di quella stretta di mano, almeno nelle intenzioni, doveva essere la consacrazione e l’esaltazione. Il cattolicesimo democratico e le forze laiche e riformiste decidevano di sposarsi e trovare casa insieme. Un sogno che si realizzava.
A distanza però di 16 anno dal matrimonio la sensazione è che questo matrimonio ancora non decolli. Molti tra i cattolici democratici hanno nostalgia di una loro casa, e così la hanno molti uomini di sinistra.
Non è possibile prevedere se all’indomani di queste Primarie il Matrimonio continuerà o se siamo alla vigilia di un divorzio più o meno consensuale. Certo la partita non è agevolata dal populismo di tanti tra i protagonisti che sono più attenti alla salvaguardia dei loro ruoli piuttosto che all’utilita della loro presenza.
 In ogni caso la partita è importante per il futuro della Nazione ed è per questo che anche io, che pure non sono tesserato al PD, andrò a votare.
Ps  A chi fa mille tessere e mette insieme mondi variegati pur di avere numeri oso sommessamente dire che rende un servizio alla propria causa, ma non è di aiuto alla costruzione di una casa ben piantata sulla roccia

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