Principale Ambiente, Natura & Salute Proposto un nuovo protocolo per la Long Covid syndrome

Proposto un nuovo protocolo per la Long Covid syndrome

Gallina: Lo studio sperimentale vuole essere la risposta concreta a tutti i pazienti che attendono una cura.

PALERMO – Davanti ad una Sala gremita al Palazzo delle Povere è stata discussa la tesi sperimentale “La terapia farmacologica e non farmacologica del Long-CoViD”, in fisioterapia dal dott.re Gallina Giovanni, supportato dal Relatore dott.re Fazio Giovanni Cardiologo, Dirigente del Dipartimento delle Medicine presso la Clinica T. Zancla con alle spalle centinaia di studi internazionali.

In questo studio –continua Fazio – abbiamo dimostrato come la somministrazione di biorginina integrata ad un preciso programma riabilitativo abbia avuto un impatto risolutivo sulla long-Covid

Syhttps://youtu.be/I73pRa8qmkondrome.

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Una volta accertata la diagnosi, si può intervenire andando a colmare le carenze provocate dal virus. Un’alimentazione ricca di frutta e verdura è utile per reintegrare liquidi, vitamine e sali minerali, inoltre bisogna privilegiare l’assunzione di proteine e aminoacidi per contrastare quelle “consumate” dal virus-continua Gallina- Attualmente, in assenza di approcci terapeutici disponibili su larga scala contro il long Covid, ripristinare i livelli di L-Arginina, Vitamina C , Vitamina D e dei principi chimici essenziali potrebbe rappresentare una nuova strategia integrativa efficace contro la stanchezza cronica. Mentre la somministrazione di bioarginina integrata ad una specifica riabilitazione respiratoria posturale-diaframmatica insieme ad un programma di allenamento fisico e ad un intervento nutrizionale fornisce il giusto supporto per un efficiente recupero del long-covid syndrome, che può essere associata a disfunzioni immunitarie e vascolari, che a loro volta aumentano il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari e la suscettibilità del decorso clinico del long COVID.

Il protocollo deve prevedere accessi specializzati per i pazienti affetti da questa sindrome e magari seguire un protocollo approvato dal Ministero della Salute o comunque organi istituzionali Regionali per accreditarsi. Ogni accesso deve essere formato da un equipe di specialisti in primis ;(cardiologo,pneumologo,nefrologo,radiologo,nutrizionista,fisioterapista,neurologo,ermatologo) a questi possono aggiungersi un professionista in scienze motorie e un caregiver.

Conclude Gallina: con la pubblicazione dei dati ,proporremo agli organi preposti la formale istituzione del nuovo protocollo.

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