Nino Sangerardi
“Si evidenzia una nuova voce relativa al supporto esterno per la gestione dei picchi di operatività nell’ambito dei finanziamenti agevolati e che presenta il consistente importo di euro 3.005.911 incidendo sul totale per il 68%. Sul punto si ribadisce la necessità di prestare la massima diligenza nel conferimento di consulenze che vanno a gravare sul bilancio societario”.
E’ quanto si legge nella relazione della Corte dei Conti, Sezione controllo sugli Enti, in merito alla gestione finanziaria, anno 2021, della Simest spa( società italiana per le imprese all’estero).
Quest’ultima è una compagine a partecipazione pubblica nata nel 1990 con il compito di sostenere il processo di internazionalizzazione e assistere gli imprenditori italiani nelle loro attività all’interno dei mercati esteri.
Sino all’esercizio finanziario 2021 il capitale sociale di Simest, 16.646.232 euro, era detenuto per il 76,05% da Sace spa( servizi assicurativi del commercio estero), a sua volta partecipata al 100/% da Cassa Depositi e Prestiti, e per il 24% da 34 entità tra banche e società finanziarie e associazioni imprenditoriali e società partecipate dallo Stato. Il 22 gennaio 2022 è stato disposto il trasferimento della partecipazione Simest a Cassa Depositi e Prestiti libera da oneri, sequestri, pignoramenti o altri vincoli per un corrispettivo di 228.406.420 euro.
Durante l’anno esaminato la spesa relativa alle consulenze esterne si è notevolmente incrementata rispetto al precedente esercizio : da 1.579.804 euro a 4.408.058 euro, il numero delle consulenze da 37 nel 2020 si è attestato a 44 nel 2021.
“Più in generale, considerato l’incremento delle spese amministrative(22,18 milioni euro nel 2020 e 31,76 milioni nel 2021), –scrivono i Magistrati contabili— si raccomanda di perseguire l’efficienza aziendale anche attraverso una politica di contenimento di dette spese”.
Per quanto riguarda la messa in opera degli obiettivi istituzionali, le risorse mobilitate su disponibilità della Simest e gestite attraverso i Fondi agevolativi sommano 9.338 milioni di euro, in consistente aumento a fronte dei 4.337 milioni dell’anno 2020(+ 115%).
Alla data del 31 dicembre 2021 Simest supportava 10.170 imprese per i programmi di internazionalizzatone ed export in 123 Nazioni. Particolare rilevanza per Simest assumono le disposizioni intervenute durante il 2021 che assegnano alla società il ruolo di soggetto intermediario delle misure previste dal PNRR(piano nazionale di ripresa e resilienza).
Le voci inerenti il passivo patrimoniale, al 31 dicembre 2021, rilevano “ i debiti per finanziamenti valutati al costo ammortizzato” in euro 221,2 milioni con una diminuzione del 5,2%.
Il patrimonio netto nella misura di euro 309 milioni in lieve incremento stante l’anno 2020. A fine dicembre 2021 il portafoglio delle partecipazioni in capo a Simest, a valere sul Fondo unico Venture Capital è pari a 167 milioni di euro(136 nel 2020) in 155 società all’estero. Con riferimento alle operazioni di credito acquirente e credito fornitore , i principali Paesi di destinazione sono stati Bermuda, Egitto, Perù e USA.
Il numero dei dipendenti, anno 2020-2021, registra uno sviluppo di 23 unità : da 171 a 194. La spesa annuale del personale da euro 13,84 milioni nel 2020 a 17,84 nel 2021 per effetto dell’aumento dei dipendenti correlato al sovrappiù di operatività dei Fondi pubblici gestiti da Simest. Il costo medio per il personale dipendente è di 91.953 euro mentre nel 2020 euro 80.912.
Per il presidente del consiglio di amministrazione il compenso annuale lordo di euro 36 mila, 18 mila euro oltre rimborsi spese ai consiglieri, al presidente del Collegio sindacale spettano 31 mila euro e 22 mila euro per ciascun sindaco effettivo.
L’amministratore delegato, che ricopre anche la carica di direttore generale, ha una retribuzione di 396 mila euro.
Il risultato di gestione economica resta sostanzialmente invariato nel biennio 2020-2021 passando da euro 11.319.570 del 2020 a euro 11.429.625 del 2021.
“Alla fine dell’esercizio 2021—osservano i Giudici– Simest detiene quote di partecipazione per un valore di 672 milioni di euro che eccedono il patrimonio netto pari a 305 milioni.Deve, dunque, essere posta una particolare cura nella determinazione degli accantonamenti necessaria a fronteggiare i rischi connessi ad una struttura finanziaria siffatta”.
Il rapporto della Corte dei Conti è stato inviato ai presidente del Senato e della Camera dei deputati.