Principale Estero Qual è precisamente il piano di pace della Cina per Ucraina?

Qual è precisamente il piano di pace della Cina per Ucraina?

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Il ministro degli esteri cinese Wang Yi è a Mosca per colloqui approfonditi con il presidente russo Putin, il ministro degli Esteri Sergey Lavrov e diversi alti funzionari della sicurezza. Il rilascio di un “Piano di pace” proposto dalla Cina, tra Russia e Ucraina non è di neutralità come vorrebbero far credere. Tuttavia Pechino ha chiesto un cessate il fuoco tra Ucraina e Russia e un graduale allentamento della situazione che aprirà la strada ai colloqui di pace, come parte di una proposta in 12 punti per porre fine al conflitto. Il piano prevede anche la fine della “mentalità da guerra fredda“, che è il termine standard di Pechino per quello che considera il dominio globale degli Stati Uniti e la sua interferenza negli affari di altri Paesi. Comunque, giovedì, la Cina si è astenuta dal voto quando l’Assemblea generale delle Nazioni Unite (UNGA) ha approvato una risoluzione non vincolante che chiedeva alla Russia di porre fine alle ostilità in Ucraina e ritirare le sue forze. I voti favorevoli alla delibera sono stati 141 e gli astenuti 32. Sei sono i Paesi che si sono uniti alla Russia per votare contro la risoluzione: Bielorussia, Corea del Nord, Eritrea, Mali, Nicaragua e Siria.

Qual è il piano di pace proposto dalla Cina?

L’ambasciatore dell’Unione europea in Cina, Jorge Toledo, ha detto ai giornalisti in un briefing a Pechino venerdì che la Cina ha rilasciato un documento di posizione, non una proposta di pace, e l’UE lo studierà. La proposta elabora principalmente le posizioni cinesi di lunga data, tra cui quella che “la sovranità, l’indipendenza e l’integrità territoriale di tutti i Paesi siano effettivamente garantite”. Questi includono il riconoscimento delle legittime preoccupazioni di sicurezza della Russia”, la cessione delle regioni ucraine del Donbass alla Russia, il riconoscimento della Crimea come parte della Russia e il fatto che l’Ucraina non aderirà alla NATO. La posizione del Donbass è uno dei motivi che hanno scatenato l’attuale conflitto. Per cui, stando al documento, parte del motivo per cui i russi combattono in questa regione è che ancora una volta il territorio è considerato etnicamente russo, e Kiev lo avrebbe ignorato come una parte “filo-russa” dell’Ucraina. La regione è stata in gran parte sotto il controllo militare di Mosca dal 2014 (il jet Air Malaysia è stato abbattuto in quel momento) e da allora sono proseguiti i combattimenti lungo quel fronte. Per cui per “risolvere” questo problema, parti del Donbass dovrebbero essere cedute alla Russia. Mentre la Crimea la si definisce già come una regione ormai integrata nella Russia e gestita come tale dal 2014. Per cui per Pechino, non essendoci malcontento nei confronti di Mosca da parte dei residenti locali della Crimea e poiché considerano “positivi” gli investimenti effettuati dalla Russia nella regione, mentre sotto il precedente regime di Kiev, la Crimea – di etnia russa e turca – era stata economicamente trascurata, deve essere considerata territorio russo. Inoltre la Cina si oppone a sanzioni economiche che non siano autorizzate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

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