Principale Arte, Cultura & Società Contributo del prof. Pietro Pepe al congresso del PD

Contributo del prof. Pietro Pepe al congresso del PD

Riflessioni politiche del prof. Pietro Pepe REDAZIONE ALTAMURA - ALTA MURGIA

Immagine di copertina: Prof. Pietro Pepe

Siamo lieti di ospitare qui appresso  un pensiero del prof. Pietro Pepe, già Presidente del Consiglio della Regione Puglia, sempre attento alle dinamiche politiche nazionali e regionali;  nota definita da lui stesso un contributo al dibattito congressuale del Partito Democratico.

Sono sempre stato attratto dai dibattiti politici, specie quelli in preparazione dei Congressi di Partito, pochi per la verità, essendo la maggior parte partiti personali o aziendali. L’occasione mi viene offerta dal prossimo Congresso del Partito Democratico già avviato che si svolgerà tra gennaio e febbraio 2023.

La mia riflessione mira a capire la dimensione della sconfitta del 25 settembre 2022 del PD e ad interrogarmi sulle ragioni della crisi del secondo partito italiano, così seria, tanto da mettere in discussione la sua stessa esistenza a pochi anni dalla sua nascita (2007). I Democratici in questi anni dovevano parlare di “Politica” invece hanno parlato di “Politici”, cioè di capi correnti che cercavano pezzi di potere.

Constato che la crisi è in realtà più profonda e viene da lontano anche perché è rimasta irrisolta la definizione della sua identità, vissuta dallo scontro, non proprio latente tra i Riformisti e i Massimalisti provenienti sia dalla DC che dal PCI, a cui si è aggiunta la lunga e travagliata gestazione che va dalla Prima Repubblica (1990) al primo decennio della così detta seconda, con la fusione a freddo del 2007.

Successivamente la condivisione del ruolo di opposizione al Governo Berlusconi, tra Democristiani divenuti popolari e post-comunisti, portò Prodi alla costruzione di una coalizione denominata “l’Ulivo” e alla idea di far nascere un unico “partito multiculturale”.

Il bicefalo PD continua a scontare, come era prevedibile, il difetto genetico che potrebbe aiutarci a capire l’attuale ed ondeggiante politica italiana, sempre attraversata dalla questione morale, che ha ultimamente interessato il Parlamento Europeo e alcuni dirigenti del Pd. Purtroppo, la legge sulle “lobby” è stata rinviata e sarà discussa nei prossimi mesi dal Parlamento Europeo.

Dopo 15 anni, con la graduale perdita di consensi e la nascita del Movimento 5 Stelle è venuta meno la vocazione maggioritaria del PD, che continua ad essere dilaniato e segnato da tre scissioni come quella di Bersani, Renzi e Calenda.
Tornando al dibattito congressuale mi permetto di suggerire a quanti sono impegnati nel PD di utilizzare bene la fase di preparazione del Congresso con idee chiare per il futuro.

Il PD, dunque, ritorni protagonista, investendo su se stesso prima che sulle alleanze, e ad essere al centro della società con una identità chiara ed una prospettiva credibile, e che sia radicato sui conflitti sociali solo così si può diventare attrattivo sia per i cittadini che per le Forze Politiche del mondo progressista.

Pur non essendo iscritto sono molto interessato alle sorti del PD, anche perché nell’attuale panorama politico, rimane l’unico strumento di riscatto sociale e di partecipazione democratica del cittadino con la caratteristica di Partito Collettivo; perciò, è questa ed è ora la grande occasione che viene offerta agli iscritti e ai cittadini di proporre una visione alternativa alla attualità Politica quasi inesistente ed inconcludente. Nel percorso verso il congresso la Puglia deve, e a mio giudizio porsi il problema serio del Rinnovamento della Rappresentanza del PD, per arginare l’avanzata di una Destra ambigua, che non rinnega il Fascismo, in Italia e in Europa, sul piano economico dei diritti civili e sociali. È necessario rifondare il PD, sulla base di idee, valori e Programmi chiari, per riavvicinare tutti quelli che si sono allontanati.

L’opinione pubblica, si interroga sugli scenari futuri del PD, che per la verità non sono tutti fausti, alcuni pessimisti evidenziano il rischio di estinzione, per carenza di significatività politica.

Il Partito purtroppo sul territorio non esiste più, né nelle sedi, né come comunità; Gli eletti, quasi tutti, lo usano come se fossero un treno.
Dopo la militanza antiberlusconiana il PD si è rassegnato e non ha pensato di preparare una opposizione forte, legittimata e culturale percepibile al governo della Meloni e del centrodestra, chiamati a governare dagli elettori il 25 settembre 2022.

In questa fase, però, di fronte alle scelte importanti che interessano gli Italiani non è accettabile una opposizione pregiudiziale, purché la maggioranza chieda alla minoranza di collaborare. È maturo il tempo che il Governo chiami gli enti locali e le parti sociali al tavolo per definire i problemi seri del Paese e che vanno affrontati con urgenza da tutti.

Mi riferisco al Debito pubblico, all’inflazione galleggiante, al caro energia, all’aumento delle materie prime, alla gestione concordata del PNRR (cioè dal Piano nazionale di ripresa e di resilienza), al divario tra Nord e Sud sempre più vistoso, alla fuga dei giovani, all’assenza di lavoro, un quadro tanto allarmante che impone a tutti grande Responsabilità.

Dunque, il Partito Democratico ritorni ad essere presente nella società reale, sempre più “Popolare e mai Populista” aperto anche a chi non fa militanza politica e soprattutto unito. Ritorni alla nobiltà del dibattito interno riaprendo le sedi e riconoscendo il ruolo politico delle assemblee e dei direttivi ad ogni livello specie per la definizione delle candidature, e proponga una legge sul finanziamento pubblico, esercitando un controllo rigoroso sui Parlamentari e sui dirigenti.

Mi aspetto perciò la elaborazione di un progetto di rinascita tra i cittadini, istituzioni e società pensando da subito a chi sta peggio ed a intervenire in modo concreto e costruttivo per superare la attuale emergenza.
Questo è, a mio avviso, il compito della Nuova Sinistra, assieme alle realtà popolari di ispirazione “Laica e Cattolica” che hanno, nel passato, fatto grande l’Italia.

Nessuno si illuda, il Neoliberismo imperante e selvaggio dell’attuale maggioranza produrrà nuove disuguaglianze e nuove povertà, frutto di un modello di “sviluppo individualista” che ha fatto perdere di vista la centralità della Economia Reale rispetto alla finanza.

Perciò o si rimette in circolo la cultura della sussidiarietà o lo scontro sociale sarà duro ed incontrollabile; Ad ascoltare i candidati alla segreteria, si ricava l’impressione che ci sia concordanza su tutto che di per sé è un fatto positivo e che in sintesi significa realizzare una società più giusta, attenta all’ambiente e ai diritti sociali e alle pari opportunità.

Credo però che la fisionomia del PD non può solo essere una dichiarazione di intenti. I Democratici si devono pronunciare in modo chiaro sulla politica economica e sociale e sulla politica migratoria, sull’autonomia regionale, sul reddito di cittadinanza.

Saranno queste le questioni su cui si devono confrontare gli aspiranti alla segreteria nazionale del PD.

La maggioranza di centrodestra è stata chiamata a governare, non si faccia però distrarre da scelte populistiche, lasci in pace il reddito di cittadinanza, non cavalchi l’autonomia differenziata tra le Regioni per favorire quelle più ricche e non dimentichi “Il Mezzogiorno, dove ebbene sottolinearlo, è sempre Notte profonda”.

In conclusione però in questo periodo tutti sono chiamati a fare il proprio dovere e a dare il meglio, la maggioranza e l’opposizione, assieme alle istituzioni e alle parti sociali per superare questa fase di “Tempesta Perfetta”. Il Partito Democratico nell’elaborare il suo “Manifesto politico” tenga in grande conto questa dura realtà e sia conseguenziale nel conciliare economia ecologica e socialità.

Auguro un buon lavoro a tutti i Democratici e che si celebri un congresso vero nell’interesse degli Italiani.

Resto fiducioso.

Prof. Pietro Pepe

LASCIA UNA RISPOSTA

Inserisci il tuo commento, grazie!
Inserisci il tuo nome qui, grazie

CAPTCHA ImageChange Image

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.