Principale Arte, Cultura & Società Università, Formazione & Scuola Intervista a Irene Esposito, Dirigente Scolastico brillante e accogliente

Intervista a Irene Esposito, Dirigente Scolastico brillante e accogliente

Foto Irene Esposito

La professoressa Irene Esposito è Dirigente Scolastico dal 2019 presso l’Istituto Professionale “Francesca Laura Morvillo Falcone” di Brindisi, una scuola tristemente nota, dal maggio del 2012, per la deflagrazione di un ordigno esplosivo che costò la vita a una studentessa, la sedicenne Melissa Bassi, e il ferimento di alcune sue compagne.

Nel suo operato quotidiano si avvale di strumenti quali l’ascolto, il dialogo e la condivisione, ponendosi come obiettivo principale quello di generare coesione interna nella comunità scolastica, di infondere fiducia umana e professionale, non facendo mai mancare nella gestione della Scuola una grande dose di competenza, dedizione e impegno.

Quali emozioni ed impressioni ha provato al momento del suo insediamento in questo Istituto, noto a tutti per un avvenimento assurdo?

Ho scelto volutamente di accettare il mio primo incarico da Dirigente Scolastico all’IPSSS “Morvillo Falcone”, una scuola che già conoscevo e nelle cui potenzialità ho sempre creduto, ero al corrente della realtà dell’Istituto e della triste fama diffusa intorno alla “scuola della bomba”.

Il mio intento è sempre stato quello di recuperare e celebrarne la memoria. Nel mio operato ci tengo a ricordare sempre due persone legate alla storia dell’Istituto. Da un lato la memoria di Melissa Bassi, simbolo della speranza e delle aspettative di tutti gli studenti. La giovane, infatti, è sempre presente nella nostra quotidianità didattica come emblema di spontaneità e di monito verso il diritto-dovere di apprendere di ogni studente.

Dall’altro la memoria del professore Lorenzo Caiolo, docente dell’Istituto che ha contribuito alla crescita e alla formazione dello stesso. La notizia della sua tragica morte per incidente stradale ha devastato la comunità scolastica e, per questo motivo, il prossimo 27 aprile gli sarà intitolata l’Aula docenti, alla presenza del signor Angelo Corbo, unico sopravvissuto alla strage di Capaci. 

Lei ha ricevuto la nomina per un incarico presso la Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, ce ne parli.

Questa estate ho rinunciato a un importante incarico triennale, riservato a dirigenti scolastici e docenti nella Direzione Generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, per lo svolgimento dei compiti connessi con l’autonomia scolastica.

Per quanto fossi emozionata, gratificata ed entusiasta della nuova avventura, sentivo di lasciare qualcosa di incompleto al mio Istituto.

Così, dopo una lunga pausa di riflessione, ho deciso di restare a capo dello stesso. È stato un momento di grande consapevolezza: innanzituttto ho compreso quanto ancora la mia scuola potesse crescere; inoltre ho sentito l’affetto incondizionato dei miei docenti che, con una lettera firmata dagli RSU dell’Istituto, mi hanno dimostrato il loro rammarico per la possibilità di non essere più la loro Dirigente.

Ho fatto la mia scelta con serenità e ancora oggi non me ne pento, il mio Istituto è in costante crescita professionale, didattica e demografica, merito del lavoro che svolgo in armonia con l’intera comunità scolastica.

La sua Scuola è stata insignita di diversi premi nel corso dei suoi anni di dirigenza. Tra questi, ha ricevuto un Premio a carattere nazionale, di cosa si tratta?

Abbiamo ricevuto il secondo Premio di “Storie di alternanza” (iniziativa di Unioncamere e delle Camere di commercio italiane per dare visibilità a racconti di PCTO) nella Categoria Istituti Tecnici e Professionali, con il video “In buone mani”.

I nostri studenti si sono resi protagonisti di filmati che raccontassero non solo le loro esperienze nei diversi settori dell’Istituto, ma ancor di più la loro attenzione, cura e passione concentrata nelle loro mani. Le prime esperienze degli studenti nel mondo del lavoro, delineate nell’acronimo PCTO, hanno reso evidente ai giovani apprendisti quanto sia importante mettere i futuri clienti e pazienti “in buone mani”.

Gli studenti degli Indirizzi Ottico e Odontotecnico hanno toccato con mano occhiali e protesi, gli alunni dell’Indirizzo Industria e Artigianato per il Made in Italy hanno realizzato con le proprie mani prodotti sartoriali unici, capaci di legare tematiche di rilievo come la legalità al valore estetico e d’impatto visivo.

Durante la premiazione di “Storie di alternanza”, una nostra studentessa ha indossato l’abito cartolina dedicato a “Mesagne”, realizzato dagli studenti con l’obiettivo di sostenere la candidatura della cittadina a capitale italiana della cultura; infine una giovane donna “guerriera”, che ha vinto la sua lotta contro il cancro, ha indossato l’abito realizzato per l’associazione “Cuore e Mani aperte”.

È fondamentale incoraggiare e valorizzare i percorsi lavorativi degli studenti.

Qual è la sfida più toccante e avvincente che ha dovuto affrontare in questa Scuola?

Cerco sempre di essere una persona equilibrata, di non lasciarmi condizionare, di essere saggia nelle scelte e nelle decisioni. Lo considero fondamentale per gestire e affrontare al meglio le molteplici situazioni che mi si presentano.

Tra le sfide più importanti sicuramente vi è la digitalizzazione del mio Istituto. Sin dal mio primo giorno di servizio, ho coinvolto i docenti delle discipline STEM affinché la scuola potesse essere moderna nella didattica e nelle risorse offerte ai miei studenti. Ad oggi possiamo vantare la presenza di Smart Board in tutte le aule, di diversi laboratori informatici e di strumenti disponibili per la didattica quali, ad esempio, i visori VR, stampanti 3D e robotica educativa. Anche l’approccio nei diversi indirizzi dell’Istituto è fortemente innovativo, ad esempio nell’Indirizzo Industria e Artigianato stiamo unendo il lavoro sartoriale a quello del wereables.

Credo fortemente che sia necessario lavorare per garantire futuri professionisti appassionati, competenti e soprattutto buoni cittadini. Da sempre lavoro sull’inclusione nel mio Istituto, costruendo ambienti accoglienti.

Ne è esempio il nostro sportello autismo “Blue Heart” che collabora con diversi soggetti del territorio e consente, in particolar modo agli studenti dell’indirizzo Servizi per la Sanità e l’Assistenza Sociale, di operare in campo sociale con tutte le attenzioni e la sensibilità necessarie.

Giovanna Quarta

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